La mia prospettiva di ricerca si è sviluppata a partire da una commistione di categorie volte all'esplorazione dell'ampio tema della memoria coloniale e delle conseguenze che la contemporaneità eredita dall'esperienza di colonizzazione mediata dal Portogallo come soggettività storica problematica.
In tal senso, gli studi sulla memoria e sul trauma costituiscono una base concettuale importante per l'analisi critica dell'immaginario culturale in lingua portoghese riferito al passato coloniale, delle sue nostalgie, delle sue conseguenze traumatiche e persistenti (il razzismo; il lusotropicalismo) e delle sue resistenze.
La mia formazione in letteratura e il percorso dottorale in studi globali partecipano alla costruzione di una critica che elegge la letteratura ad oggetto privilegiato. Quest'ultima è concepita come un archivio di immagini a partire da cui analizzare la costruzione e la de-costruzione delle mitologie coloniali che alimentano la memoria collettiva, contribuendo a mostrare l'eterogeneità di esperienze e di prospettive veicolate da una lingua portoghese plurale e trasformata dalle derive atlantiche.
La letteratura, inoltre, rappresenta un oggetto di interrogazione privilegiato in quanto dimensione in cui l'estetica e la politica collaborano alla costruzione della resistenza alle forme contemporanee assunte dalla violenza coloniale.