Le mie principali aree di ricerca sono la sociolinguistica e l’analisi critica del discorso.
Nella mia ricerca, mi approccio alla sociolinguistica con un metodo che è affine a quello elaborato da Louis-Jean Calvet, il quale ritiene - ed è una prospettiva che io condivido in pieno - che i fatti linguistici debbano essere analizzati sia da un punto di vista microsociolinguistico che da uno macrosociolinguistico. La prima prospettiva si concentra principalmente nello studio e nell’analisi delle scelte linguistiche dei parlanti declinabili lungo tutte i livelli di analisi (dalla fonologia alla semantica): mi interesso, quindi, essenzialmente di come parlano i parlanti e di quali scelte operano nella loro lingua a seconda e con il variare del contesto. A questo primo approccio associo sempre la seconda prospettiva, quella “macrosociolinguistica”, la quale mira a comprendere i fatti linguistici adottando un'ottica più ampia e riconducendoli, quindi, anche alla sociologia del linguaggio. Alcuni temi di interesse sono, per esempio, lo studio di determinate scelte linguistiche o di lingua, lo studio di attitudini dei parlanti verso un uso o una lingua, l’approfondimento di quelle che sono le visioni ideologiche e politiche che co-occorrono nella lingua e che determinano il comportamento linguistico dei parlanti. Credo, in definitiva, che uno studio sociale della lingua non possa prescindere dall’unione di queste due visioni: da un lato, lo studio di come parlano i parlanti; dall’altro, dei possibili perché i parlanti hanno effettuato certe scelte e non altre.
Per quel che concerne, invece, l’analisi critica del discorso, essa mi aiuta a capire maggiormente che cosa fanno i parlanti quando usano la lingua, quali rappresentazioni condividono, quali discorsi creano e diffondono, infine, quali dinamiche di potere instaurano, sfidano e negoziano.
In conclusione, si potrebbero riassumere le mie varie linee di ricerca come tutte convergenti in poche e semplici (ma complesse) domande: Che cos’è una lingua? Cosa vuol dire parlare e usare una lingua? Cosa facciamo quando usiamo una lingua? Perché usiamo la lingua in un modo e non in un altro? E, soprattutto, perché scegliamo di usare determinate lingue e non altre?