Il mio interesse per le letterature delle ex colonie britanniche e
la scrittura della diaspora si colloca in prospettiva
comparatistica, mettendo in relazione, alla luce della teoria
postcoloniale, i lavori anglofoni e le produzioni letterarie di
altre realtà non metropolitane con opere coeve europee e
nordamericane, e con il canone britannico. Dal confronto tra gli
elementi visionari del fantastico e il loro uso nel realismo magico
che caratterizza molte produzioni letterarie del Sud del mondo,
deriva l'interesse per i
visual studies, intesi sia come
studio dei dispositivi della visione in letteratura e del rapporto
tra immagine e scrittura sia come approfondimento della tematica
dello sguardo. Una profonda curiosità per tutte le espressioni
della cultura contemporanea, postmoderna e postcoloniale, porta
infine all'approccio ai
cultural studies, che si evidenzia
nella scelta di analizzare la narrativa anche recente e
recentissima nel contesto culturale da cui origina. Facendo seguito
alle tematiche trattate nei volumi
In questo mondo e
Guardare oltre, ho pubblicato nel 2010 per le edizioni Le
Lettere di Firenze uno studio sull'uso dell'istantea e del ritratto
fotografico familiare nella narrativa contemporanea dal titolo
Il nulla, quasi. Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella
letteratura contemporanea. Nel 2012, è uscito il mio
lavoro
Belli e perdenti. Antieroei e post-eroi nella narrativa
contemporanea di lingua inglese (Armando Editore), mentre
l'anno successivo ho pubblicato
La letteratura
postcoloniale. Dall'Impero alla World Literature per i tipi di
Carocci, un lavoro che testimonia del mio attuale interesse per la
World Literature e le sue espressioni transnazionali e
transmediali. Più recentemente, sono tornata al rapporto letteratura e fotografia con un volume per Carocci e successivamente mi sono dedicata a letteratura e musica popolare, con volumi dedicati a Leonard Cohen (di cui ho esaminato anche narrativa e poesia) e John Lennon. La mia attenzione ai cultural studies si è concretizzata nel volume
Questo è domani (Paginauno, 2020), in cui ho analizzato la cultura inglese dal 1956 al 1967. L'interesse per questo periodo ha dato luogo anche a un ciclo di incontri molto seguito presso Sala Borsa di Bologna, Swinging Years, organizzato nel 2021 con Gino Scatasta, e a un seminario dal titolo Bristish Invasion, tenuto presso il Collegio Superiore di Bologna. Lo studio della World Literature, condotto insieme ai colleghi del Clopex, ha portato alla pubblicazione della raccolta collettanea
Introduzione alla World Literature (Carocci) e all'organizzazione degli incontri dal titolo
Specchiarsi nell'altro in Sala Borsa (2020-2021).
Silvia Albertazzi, professoressa ordinaria di Letteratura Inglese, dirige il CLOPEx (Centro studi sulle letterature omoeglotte dei paesi extraeuropei)
dell'Università di Bologna. La sua attività di ricerca si concentra
in prevalenza sui seguenti ambiti:
1) Letteratura coloniale e postcoloniale. Teoria
postcoloniale. Letteratura della migrazione dalle ex-colonie
britanniche in generale e della diaspora indiana in
particolare. Nell'ambito delle letterature postcoloniali di
lingua inglese, ha pubblicato nel 1978 il pionieristico volume
Il tempio e il villaggio, dedicato alla narrativa indiana di
lingua inglese in relazione alla tradizione britannica, e non
ha mai cessato di occuparsi di letteratura indoinglese, presentando
relazioni sull'argomento a moltissimi convegni nazionali e
internazionali, organizzando due congressi sulla letteratura
indiana di lingua inglese presso l'Ateneo di Bologna (1992 e
1997), occupandosi della sezione dedicata alla letteratura
indoinglese del volume a cura di Agostino Lombardo Verso gli
Antipodi (1995) e svolgendo una vasta attività di divulgazione
del soggetto attraverso riviste letterarie, conferenze, corsi di
specializzazione e di aggiornamento. Prova del mai sopito interesse
per la letteratura indoinglese sono i volumi Translating
India (1993) e Nel bosco degli spiriti (1998), dove la
letteratura indoinglese viene messa a confronto con le altre
letterature postcoloniali anglofone e con le produzioni narrative
britanniche e statunitensi di fine millennio, e
Appartenenze, sempre del 1998, raccolta di saggi sulla
scrittura in inglese delle donne di colore. L'approfondimento delle
nuove letterature di lingua inglese, tuttavia, non si limita
all'India e alla diaspora indiana, ma spazia in tutte le aree
ex-coloniali: lo testimoniano i volumi Lo sguardo dell'Altro. Le
letterature postcoloniali, pubblicato da Carocci nel 2000,
dedicato alla teoria e alla prassi delle letterature postcoloniali,
esaminate in senso diacronico e sincronico; Abbecedario
Postcoloniale (Quodlibet, Macerata, 2001 e 2002), curato con
Roberto Vecchi, frutto del lavoro compiuto con i membri del Centro
Studi sulle letterature omeoglotte dei paesi extrauropei di
Bologna; Postmodernism and Postcolonialism, curato con
Donatella Possamai (Il poligrafo, Padova, 2002); Periferie della
storia, curato con Roberto Vecchi e Barnaba Maj
(Quodlibet, 2004); Post scripta. Incontri possibili e
impossibili tra culture, curato con Donatella Possamai e
Gabriella Imposti; La letteratura postcoloniale. Dall'Impero
alla World Literature (Carocci, 2013). La prof. Albertazzi ha
inoltre divulgato queste letterature nei corsi di aggiornamento e
specializzazione per insegnanti e bibliotecari tenuti a Ravenna,
Padova, Venezia, Longiano, Salerno, Cesena, Reggio Emilia, Bologna,
Firenze, Pistoia, Pavia ed è stata chiamata a relazionare
sulla ricaduta didattica delle sue ricerche all'Università di
Innsbruck, alla Australian National University di Canberra e al
parlamento europeo del Lussemburgo nel novembre 2000. Come esperta
di letterature postcoloniali è stata invitata a tenere relazioni
plenarie a convegni in Italia e all'estero (si segnalano, la
relazione plenaria al congresso dell'Academia Europaea "What the
Postcolonial means to us", Helsinki, 2004; l'apertura del
convegno di Orléans su "Hybridation, Multiculturalisme,
Post-colonialisme", 2007; le relazioni plenarie tenute ai convegni
dell'Associazione di Teoria e Storia Comparata della letteratura
nel 2008 e 2009; le relazioni su Rushdie tenute al convegno
dell'Associazione degli anglisti francesi (Bordeaux, 2009), al
convegno sull'intensità di Poitiers (giugno 2009), al congresso
internazionale di Orléans su "Continuité, conservatisme e
classicisme" nella letteratura postcoloniale (dicembre 2010) e al
colloque sulle letterature migranti di Toulouse (luglio 2011). Del 2013 è l'ampliamento e revisione dello Sguardo dell'Altro, La letteratura postcoloniale. Dall'Impero alla World Literature, sempre per Carocci.
2) Studio comparato della letteratura fantastica. La
ricerca sul fantastico costituisce uno dei campi d'indagine
privilegiati della Prof. Albertazzi dal 1980, quando uscì il suo
volume Il sogno gotico. Del 1993 è Il punto su: la
letteratura fantastica, per i tipi di Laterza. Successivamente
si è indirizzata allo studio, in chiave comparata, di opere
prevalentemente contemporanee, europee ed extraeuropee, non solo di
lingua inglese, in cui l'immaginazione e la magia vengano usate
anche e soprattutto per veicolare contenuti politici o di denuncia
sociale. Muovendo dal cosiddetto realismo magico, si è
arrivati a individuare nuovi approdi della letteratura fantastica,
reperibili in primo luogo nelle letterature postcoloniali - e
solo successivamente mutuati da quelle metropolitane - nei quali si
manifesta la fede nella forza taumaturgica della narrazione.
Partendo da un'applicazione all'odierna narrativa della riflessione
benjaminiana sul rapporto tra la narrazione e la sua
riproducibilità tecnica e rimettendo in discussione a livello
metodologico e teorico confini e limiti del fantastico la Prof.
Albertazzi è giunta all'individuazione di caratteristiche
fantastiche e favolistiche comuni nell'attuale narrativa
postcoloniale. I risultati di questa ricerca si possono trovare nel
volume Il romanzo new global. Storie di intolleranza, fiabe di
comunità, Pisa, ETS, 2003, firmato con la psicanalista Adalinda
Gasparini.
Per quanto attiene la narrativa canonica inglese, con
particolare riguardo agli elementi favolistici e fantastici, nel
2012 Silvia Albertazzi ha attivamente collaborato alle
celebrazioni del bicentenario dickensiano, come co-organizzatrice e
co-responsabile del ciclo seminariale "Il circolo Pickwick" e come
relatrice di interventi dickensiani presso biblioteche cittadine.
Le celebrazioni si sono concluse il 22/1/2013 con il convegno
The Inventions of Charles Dickens, co-organizzato con Gino
Scatasta e Federica Zullo.
3) Studio comparato della narrativa di lingua inglese
moderna e contemporanea. Nell'ambito della letteratura inglese
classica, ha condotto studi specifici sulla produzione letteraria
sette-ottocentesca, e sul romanzo vittoriano, e ha scritto la
seconda parte, dedicata al settecento e all'ottocento, della
Breve storia della letteratura inglese curata da Paolo
Bertinetti per Einaudi (2004), il cui ampio successo è testimoniato
dal fatto che sta per esserne pubblicata una versione e-book. Per
quanto riguarda la letteratura contemporanea inglese, i suoi
interessi attraversano tutto il Novecento, da D. H. Lawrence
(cui ha dedicato un volume edito da Laterza nel 1988) fino a Julian
Barnes, Ian McEwan, Graham Swift, Edward Carey, come si evince dai
volumi degli anni novanta Bugie sincere (dedicato alla
narrativa tra il 1970 e il 1990) e Nel bosco degli spiriti,
nonché dai numerosi saggi apparsi su riviste o contenuti in volumi
miscellanei. Soprattutto interessante, in questo contesto, è lo
studio comparato del postcoloniale e del postmoderno, in relazione
ai cui risultati è stata invitata a riferire presso la Brown
University (Providence, RI), l'Università di Innsbruck, la
Australian National University (Canberra) e a svariati convegni in
Italia e all'estero: tra i più recenti si
sottolineano gli interventi ai convegni su Alice Munro e la
psicanalisi (Firenze 2007), su attualità di Flaubert
(Bologna 2007), cultura visuale in Italia (Palermo 2006 e 2008), le
relazioni d'apertura ai convegni dell'Associazione per gli Studi di
Teoria e Storia Comparata della Letteratura (Napoli 2008 e Cagliari
2009); le conferenze tenute nel corso degi anni al Master in
traduzione di studi postcoloniali di Pisa; a Cagliari, Bergamo,
Forlì e Modena nel 2013 e la lezione alla scuola estiva AISCLI di
Torino, sempre nel 2013. Con un progetto di ricerca su
letteratura e cultura visuale ha vinto una borsa di studio che le
ha consentito di recarsi come visiting professor presso
l'Université d'Orléans nel maggio-giugno 2009 e di presentare in
Francia, a convegni a Bordeaux e Poitiers, gli esiti della sua
ricerca su Salman Rushdie.
Il lavoro di S.A. continua ora in una prospettiva
comparatista che abbraccia tutte le letterature di lingua inglese,
nel senso tanto della goethiana Weltliteratur quanto della
World Literature caratterizzante la nostra società
globalizzata (si vedano a questo proposito le voci redatte per il
Dizionario dei temi letterari UTET a cura di Ceserani,
Domenichelli, Fasano). Di particolare rilievo in questo senso sono
i volumi In questo mondo, ovvero quando i luoghi
raccontano le storie, apparso nel 2006 per i tipi di Meltemi
e vincitore del Primo Premio letterario Alziator per la
saggistica del comune di Cagliari (2007); Il nulla, quasi.
Foto di famiglia e istantanee amatoriali nella letteratura
contemporanea (Firenze, Le Lettere, 2010), segnalato nel 2011
al premio Pozzale-Luigi Russo; Belli e perdenti. Antieroi
e post-eroi nella narrativa contemporanea di lingua inglese
(Roma, Armando Editore, 2012); La letteratura postcololoniale. Dall'Impero alla World Literature (Roma, Carocci, 2013) e il numero monografico della
rivista Moderna dedicato ai cultural studies da lei
curato insieme a Mario Domenichelli. Del 2021 è il volume collettaneo Introduzione alla World Literature, che raccoglie interventi dei membri del Clopex.
Interessata agli studi culturali, negli ultimi anni la prof. Albertazzi ha lavorato sulla cultura popolare, pubblicando volumi su Leonard Cohen (paginauno, 2018), John Lennon (Castel Negrino, 2022), la cultura inglese dal 1956 al 1967 (Paginauno) e presentando interventi a convegni e seminari, nonché organizzando cicli di incontri presso la biblioteca Sala Borsa.
Si segnala inoltre che Silvia Albertazzi, come Responsabile
Scientifico del Centro studi sulle letterature omeoglotte dei paesi
extraeuropei dell'Università di Bologna nel 2001 ha aperto la
collana del Centro, Troposfere, presso l'editore Quodlibet
di Macerata, coordinato due ricerche pluriennali di Dipartimento:
“Multiculturalismo e multimedialità” (1997-2000) e “Postmoderno,
postcoloniale, postimpero e postregime” (2000-2002); organizzato a
Bologna i convegni internazionali Scrivere=incontrare
(2000), Postmodernismo e Postcolonialismo (2001); Post
Scripta. Incontri possibili e impossibili tra culture
(2003).
Come Direttore del CITELC, infine, ha coordinato l'unità locale
del PRIN 2005 su Letteratura e cultura visuale, di cui era
coordinatore in sede nazionale il prof. Michele Cometa di Palermo,
organizzando in questo contesto due seminari del Centro
sull'argomento (nel 2006 e nel 2007), la giornata di studio
Guardare oltre (Bologna, 23 marzo 2007), un seminario di
incontri dialogici presso la Scuola Superiore di Studi Umanistici
di Bologna tra fotografi e letterati dal titolo Tracce del
reale (aprile-giugno 2007) e ha curato insieme a
Ferdinando Amigoni il volume Guardare oltre. Letteratura,
fotografia e altri territori (Meltemi, 2007). Nelle stessa
veste Albertazzi ha diretto nel settembre 2007 e 2009 la scuola
internazionale di letterature comparate "Synapsis” (Bertinoro),
dove ha anche tenuto nel 2007 un seminario dal titolo
Burning Books in Britain sui libri messi al rogo di
Thomas Hardy, D. H. Lawrence e Salman Rushdie, nel 2009 una
conferenza dal titolo "Before the Beginning and After the End.
(Another) Report on the Shadow Industry" e nel 2011 un workshop su
"Casualties of Crisis". Come esperta di letterature postcoloniali e
geografie letterarie ha tenuto seminari in inglese presso le scuole
estive internazionali di Cultural Diversity (Bologna, giugno 2008),
Adriatic Studies (Rimini, luglio 2008) e AISCLI (Torino, 2013) ed è
stata Visiting Professor presso l'Università di Orléans nel
maggio-giugno 2009, dove è ritornata in veste di esperta di studi
postcoloniali per un convegno su conservatorismo e classicismo nel
postcoloniale tenutosi presso quell'Ateneo nel dicembre 2010.
La prof. Albertazzi è stata inoltre membro dell'unità palermitana
della ricerca di interesse nazionale PRIN 2009 coordinata dal prof.
Michele Cometa su "Letteratura e cultura visuale". In questo ambito
ha curato la realizzazione della mostra di letteratura e fotografia
"Ti racconto una cosa di me" e il relativo catalogo. Attualmente
continua ad occuparsi di letteratura e fotografia, partecipando in
veste di relatrice a convegni ed eventi presso università e circoli
fotografici.
Sul piano divulgativo Silvia Albertazzi ha collaborato e
collabora a numerose riviste e a quotidiani con recensioni e
articoli di saggistica culturale.