- La trasmissione dei valori e il rapporto con l'autorità.
- Il concetto di esclusione/inclusione morale.
- Responsabilità, diritti e doveri: educazione alla democrazia e
alla cittadinanza attiva.
La trasmissione dei valori e il rapporto con
l'autorità
A partire da una concezione dell'obbedienza all'autorità quale base
per la trasmissione di valori, regole e cultura di una società e
della disobbedienza quale innovazione e cambiamento di tali
principi nel tempo, in questa ricerca si sottolinea come ciò che
lega cambiamento e tradizioni sia incentrato su di un senso di
responsabilità comune di giovani e adulti. Come affermano infatti
Benasayag e Schmit (2003), la persona, entrando e accettando il
principio di autorità, accetta la sua appartenenza alla società
come una responsabilità che si concretizza nel «poter trasformare
ciò che è stato, è e sarà e poter contestare le norme, a condizione
di rispettare la continuità della società». Incentrandosi sui
concetti di ascolto reciproco e responsabilità, la ricerca si
focalizza e analizza quindi la dinamica tra le nozioni di
obbedienza costruttiva e disobbedienza prosociale quali fondamenti
per l'evoluzione della società e della cultura, distinguendoli da
quegli aspetti dell'obbedienza e della disobbedienza che comportano
invece la degenerazione del rapporto di autorità in una relazione
autoritaria.
Il concetto di esclusione/inclusione morale
A partire dalla letteratura che ha analizzato i concetti di
esclusione morale, delegittimazione e disimpegno morale, questa
ricerca si è focalizzata sulla costruzione di strumenti utili allo
studio del concetto di inclusione ed esclusione morale e alla
applicazione di tali strumenti allo studio sia del ragionamento
morale sia dell'identità morale. L'esclusione morale consiste
nell'escludere altri individui o gruppi sociali dalla propria
“comunità morale”, ossia considerare tali persone come poste
all'esterno dei confini entro cui generalmente si applicano i
valori morali e le regole condivise di giustizia e di equità. Al
contrario, il processo di inclusione morale implica l'estensione
della giustizia sociale a gruppi che prima ne erano esclusi. Come
dimostrano autori recenti, tutti noi abbiamo limiti finiti per la
giustizia. I nostri obblighi, influenzati dalle convenzioni sociali
e dalle norme personali, sono più forti per quelle persone ritenute
psicologicamente “vicino”. In questo senso, l'esclusione morale è
evidente in tutte quelle esclusioni ordinarie e comuni, quali
l'odio verso gli immigrati e le persone di culture diverse. In un
periodo in cui il pregiudizio verso gli immigrati è spesso
socialmente accettato, l'intento applicativo di questa ricerca è
quello di creare delle attività formative attraverso cui,
discutendo con adolescenti e giovani adulti sui processi di
inclusione/esclusione morale e sul concetto di distanza/vicinanza
sociale, le persone siano maggiormente consapevoli dei confini
della giustizia e di come questi possano essere allargati.
Responsabilità, diritti e doveri: educazione alla democrazia e alla
cittadinanza attiva
In linea con i più recenti studi che hanno indagato il rapporto
complementare (anziché antagonista) tra diritti e doveri
dell'individuo, la ricerca è focalizzata sullo studio della
responsabilità sociale quale concetto chiave del legame tra
individuo e società. In particolare, viene dato rilievo
all'importanza dell'assunzione da parte dell'individuo di un ruolo
di partecipazione attiva nelle relazioni con la società e le
istituzioni e soprattutto all'importanza che l'educazione alla
democrazia e alla cittadinanza riveste nella promozione del
rispetto dei diritti e doveri di tutti. L'intento applicativo è
quindi quello di esplorare le modalità attraverso cui creare
attività formative rivolte ad adolescenti e giovani adulti volte
alla promozione di una cittadinanza democratica e attiva e
incentrate sulla comprensione che il rispetto dei diritti di tutti
dipende anzitutto dall'assunzione di responsabilità sociale.