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Rita Casadei

Ricercatrice confermata

Dipartimento di Scienze Dell'Educazione "Giovanni Maria Bertin"

Settore scientifico disciplinare: PAED-01/A Pedagogia generale e sociale

Temi di ricerca

Parole chiave: embodied education approccio olistico-ecologico interdisciplinare salute e ben-essere pratiche corporeo meditative fiolosofia linguaggi artistico-espressivi

Gli interessi di ricerca unitamente a quelli dell'attività didattica si rivolgono alla formazione della integralità della persona, con particolare riguardo per le competenze trasversali a servizio della possibilità di realizzare ben-essere, personale e collettivo. L'approccio olistico, interculturale e transdisciplinare, permettono una lettura dell'embodied education votata alla realizzazione di sè negli aspetti inidividuali e relazionali. Particolare attenzione è data alla formazione-educazione attraverso il  gesto per la costruzione di modelli e percorsi di conoscenza, sperimentazione di sè, in una ottica di apprendimento generativo di trasformazione. La sperimentazione è nell'ordine di una lettura del mondo e della persona anche attraverso la lente dell'ecologia profonda e in considerazione della tradizione filosofico-esperienziale delle pratiche corporeo meditative dell'estremo oriente che rimanda ad un sofisticato sistema di riflessione filosofica oltreché di allenamento fisico – con l'obiettivo di dare voce e  corpo ad un percorso di ricerca pedagogica (rispettosa sia delle istanze teoriche sia di quelle empiriche) centrata sui seguenti punti: a) arricchimento dell'esperienza sul piano cognitivo, affettivo e sociale; b) espressione globale di istanze comunicative, mediazione di conoscenza; c) esperienza di sé e dell'altro, incontro e relazione in un rapporto di reciprocità. L'integralità della persona è coinvolta, secondo modalità incisive ed efficaci, in un percorso di ricerca, di consapevolezza, di approfondimento, di interiorizzazione.

 

Vivere, e dunque crescere, implica una visione strategica di reti di relazioni e processi. Questa capacità si costruisce a partire da una pratica che realizza integralmente tutte le dimensioni dell'essere umano: corporea, razionale, emotiva, spirituale.  Realizzare significa rendere reale, questo è possibile a partire dall'esercizio, dal fare che non può prescindere da un'educazione del corpo e attraverso il corpo, che si traduce nella sfera della condotta quotidiana e delle relazioni. Da questa prospettiva si legittima la valorizzazione della dimensione corporea presente in quel contesto socio-culturale. Il corpo può essere considerato come la prima porta per entrare nel percorso di reti di conoscenza e sperimentazione con il mondo: luogo di indifferibilità dell'esistenza, dimensione di indelegabilità dellarespnsabilità nei confronti della vita, spazio di conoscenza intra ed intersoggettivo, campo di pratica di evoluzione personale e globale. Da questa prospettiva, la  corporeità rappresenta un  privilegiato su cui fondare percorsi intitolati all'educazione e alla salute, ecologicamente intese. In particolare una lunga e profonda esperienza nella Pratica delle Arti Marziali mi spinge ad investire in un percorso di approfondimento e sperimentazione delle possibilità di evoluzione della persona, da una parte, e della congruenza e della coerenza dei metodi in essa impiegati, dall'altra. Attingendo dalle Arti Marziali, che nella tradizione orientale rappresentano un metodo educativo accreditato e consolidato, l'ipotesi è di promuovere uno spirito di ricerca attento a cogliere l'a responsabilità della formazione (e dunque dell'autoformazione) come una sfida al pregiudizio, al pensiero scontato, al comportamento omologato e rassegnato per identificare l'educazione permanente in un impegno senza scuse. Cosi si delinea un progetto di educazione attraverso il gesto: il corpo come dimensione di conoscenza e sperimentazione di sé e dell'altro. Di qui l'impegno a valorizzare il sofisticato sistema di riflessione filosofica oltreché di allenamento fisico nato in seno alla cultura dell'Asia orientale, le arti marziali come percorso formativo ed un dialogo interculturale. L'obiettivo è di partecipare la portata incisiva ed efficace, di questa Pratica, nei confronti di una ricerca interiore, e di interiorizzazione, connotata da consapevolezza,  approfondimento, creatività. In quest'ottica la ricerca si configura come costruzione di un'ipotesi di lavoro di Educazione attraverso il Gesto, in cui precise istanze teoriche e modalità empiriche si trasfondino in una metodologia empirica che si qualifichi come percorso di crescita individuale e collettiva, aperto ad un'ampia partecipazione nel rispetto delle diversità e delle particolarità di ciascuno, nient'affatto selettivo o discriminativo. Si tratta di un approccio introspettivo allo studio del gesto (ed alla relazione con altre dimensioni ad esso connesse) che consente di entrare direttamente nell'esperienza e strutturare un modo di apprendere, approfondire e riorganizzare il vissuto, diverso e nuovo rispetto ai nostri usuali paradigmi, in un orizzonte di formazione integrale e permanente della persona.

In linea con l'orientamento scientifico sopra delineato l'attività di ricerca si è progressivamente concentrata sull'indagine della portata formativa dell'educazione corporea - a partire dai riferimenti teorico-pratici della tradizione orientale - per documentarne la matrice originaria ed indispensabile nella formazione continua.

Le istanze dell'istruzione e dell'educazione non riguardano solamente le questioni dell'insegnamento delle discipline, ma quelle più ampie e globali del comportamento, cioè di una strutturazione identitaria personale e sociale.

 

Il corpo è l'ambiente in cui si generano e si interpenetrano le componenti cognitivo-emotivo-relazionali. Per una costruzione armonica della personalità – che comprende la capacità di organizzare la propria esperienza di vita secondo indici di consapevolezza - il vissuto corporeo deve essere compreso, decifrato e guidato.



L'educazione attraverso il gesto rappresenta, nella mia personale ricerca, il punto cruciale a partire dal quale ho tessuto la legittimità pedagogica delle tradizioni formative estremo-orientali, ed è la parola-chiave attraverso cui la conoscenza teorica - necessaria come sistema di ipotesi per decifrare, interpretare e descrivere - si apre alla sua polarità complementare, la conoscenza pratica - necessaria per attribuire senso all'esistenza.