Le rappresentazioni dell'infanzia nella letteratura
anche non specificamente 'per bambini e ragazzi'.
Le rappresentazioni dell'infanzia nel cinema.
Gli albi illustrati.
La Nonfiction per l'infanzia.
La storia della letteratura per l'infanzia inglese, con
particolare attenzione all'epoca vittoriana e alla sua promozione di una immagine di infanzia che anche in seguito ed altrove si ritroverà in molti libri per bambini considerati 'classici'.
Le public schools britanniche tra realtà e mito letterario.
Il rapporto tra la letteratura per l'infanzia e immaginario
collettivo.
I diversi generi letterari e le loro caratteristiche.
Elaborazione di criteri per analizzare e giudicare la
letteratura per l'infanzia e per ragazzi, e riflessioni intorno
al suo possibile statuto epistemologico.
Lo studio della fiaba come forma di racconto ancestrale e archetipico in cui si possono individuare i nuclei tematici fondamentali di molta letteratura per l'infanzia sia di epoche passate che contemporanea.
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La letteratura per l'infanzia vive il paradosso di una sempre
crescente proliferazione, di una iperproduzione dal punto di vista
editoriale, e di una pressochè totale emarginazione e mancanza di
attenzione dal punto di vista della riflessione culturale generale. Eppure la letteratura
per l'infanzia è un universo comunicativo complesso, dai confini
aperti, capace di stringere sorprendenti collegamenti con diverse
aree del sapere, e di offrire allo sguardo dello studioso un
immenso potenziale ermeneutico. Dal rapporto col contesto storico,
rispetto al quale si rivela finestra capace di illuminare
dimensioni altrimenti opache e sfuggenti della vita quotidiana,
soprattutto infantile, al rapporto col contesto letterario tutto,
con il quale mantiene aperti scambi e contaminazioni reciproche,
mostrandosi capace di stagioni di grande rinnovamento e
suscettibile, esattamente come il resto, di piegarsi a una
pressante mercificazione, dall'impianto paradigmatico dei classici
al trionfo - mai casuale - dei diversi generi, fino agli attuali
sviluppi dell'informatica con i suoi riflessi nell'editoria
multimediale, la letteratura per l'infanzia, con i suoi richiami
irriducibili e profondi all'immaginario, si rivela un orizzonte
epistemologico di sorprendente portata. Addentrarsi nella pluralità
degli strumenti critici che essa evoca è impresa ricca di scoperte,
ma complessa e problematica perché la letteratura per l'infanzia si
sottrae ad analisi riduttive e sollecita un metodo d'indagine
duttile ed aperto, attento alla ramificazioni dei testi e al loro
legame col più ampio contesto culturale, un metodo che si avvale di
azzardi ermeneutici, di correlazioni incongrue e di una pluralità
di fonti, un metodo caratterizzato da una programmatica volontà di
tenere presenti tanti fili, tutti da riannodare in un ordito
interpretativo capace di rivelare in tutta la loro portata gli
orizzonti immaginativi di una letteratura considerata a torto
minore. La ricerca portata avanti intende seguire alcuni percorsi
di analisi delle forme e dei temi della letteratura per l'infanzia,
la sfida essendo quella di restituirla in tutta la
complessità che la caratterizza, tra richiami al passato e sfide
attuali. Le categorie affrontate nei percorsi di ricerca sono quelle della complessità del
suo statuto epistemologico; dell'importanza costitutiva del codice
visivo per quel che la riguarda; delle particolari (e spesso scomode o perturbanti) rappresentazioni di infanzia che mette in campo;
dell'intricato rapporto fra iniziazione e formazione come suo tema
specifico; della singolarità dello sguardo, spesso 'anomalo',
come sua prospettiva essenziale; della sua ‘ubiquità', dal momento
che diramazioni di essa si ritrovano in tutti i media;
dell'influenza feconda che su di essa hanno i generi letterari
‘bassi' o popolari; e al contempo della presenza in questa
letteratura di esempi di vera e propria arte visuale, nel caso particolare
dei picturebooks.