1. Archeologia senza scavo: le indagini non invasive come strumento per la caratterizzazione e l'analisi non distruttiva del deposito archeologico sepolto. L'integrazione tra metodologie di ricerca tradizionali (dal trattamento della documentazione d'archivio e cartografica alla ricognizione di superficie) e tecniche di remote e proximal sensing (fotografia aerea, geofisica) è un tema trasversale a tutti i progetti di ricerca, con un'attenzione particolare agli orientamenti attuali della disciplina dell'Archeologia Preventiva. Tale approccio trova costante applicazione sul campo in numerosi importanti contesti archeologici, quali ad esempio Pompei, Cuma (NA), Paestum (SA), Agrigento (AG), Locri Epizefiri (RC), Marzabotto (BO), Spina (FE), Cervia (RA), Corinaldo, Numana, Sirolo, Ancona (AN).
2. Necropoli di ambito italico: larga parte delle attività di ricerca è dedicata ai contesti di necropoli, soprattutto di ambito piceno. Tale impegno si concretizza nello scavo della necropoli di Corinaldo (VII sec. a.C.) e della necropoli "I Pini" di Sirolo/Numana (VI-V sec. a.C.), oltre allo studio dell'area "Quagliotti-Davanzali" di Sirolo (IX-II sec. a.C.). Specifiche linee di ricerca comprendono lo studio della ritualità funeraria attraverso l'esame dei corredi funerari e l'analisi delle strutture funerarie, in particolare i cosiddetti "circoli" di età orientalizzante e arcaica, una tematica strettamente connessa all'organizzazione topografica delle necropoli e all'occupazione del paesaggio antico.
3. La portualità dell'Italia adriatica nel periodo preromano: tale tematica è trattata con un approccio integrato e multidisciplinare, che tiene conto tanto della geomorfologia antica e dei cambiamenti nel paesaggio costiero nella diacronia quanto degli studi sui commerci nell'Adriatico preromano. Specifica attenzione è riservata all'analisi degli insediamenti costieri e alla loro articolazione, con studi di dettaglio anche sul campo in contesti strategici (Spina sul Delta padano, Numana e Ancona presso il Conero) funzionali alla comprensione dei modelli insediativi e del paesaggio antico.
4. Archeologia digitale: un'altra tematica trasversale da sempre presente in tutti i progetti di ricerca è l'applicazione di strumenti digitali all'analisi archeologica, sia sul campo (rilievo strumentale, fotogrammetria terrestre e da drone, geofisica) sia in fase di elaborazione dati (GIS, database relazionali e spaziali, modellazione tridimensionale). Tali strumenti sono sempre adoperati con un approccio integrato nell'analisi di scavi storici (si vedano gli esempi di Kainua-Marzabotto e Numana) e in tutti i contesti di scavo o ricerca sul campo.