93409 - ACCERTAMENTO DELLA PERICOLOSITA' NEL PROCEDIMENTO DI PREVENZIONE ANTE-DELICTUM

Anno Accademico 2024/2025

  • Docente: Silvia Renzetti
  • Crediti formativi: 4
  • SSD: IUS/16
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza (cod. 9232)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il modulo intitolato "Accertamento della pericolosità nel procedimento di prevenzione ante-delictum" ha per oggetto le norme processuali contenute nel codice antimafia. Saranno preliminarmente esaminate le norme sovralegali (Costituzione, CEDU, Carta dei diritti fondamentali UE) cui devono ispirarsi le norme legislative. Attenzione sarà dedicata ai problematici rapporti fra proedimento di prevenzione e processo penale; ai poteri di iniziativa preventiva assegnati al questore e al pubblico ministero; agli strumenti investigativi attivabili dall'autorità giudiziaria in funzione prventiva; al procedimento applicativo delle misure diprevenzione sia personali sia reali; ai diritti difensivi della persona soggetta al procedimento di prevenzione.

Contenuti

Si premette che il corso rappresenta una delle due componenti dell'Insegnamento integrato "Diritto della sicurezza e della prevenzione", unitamente al corso "Accertamento della pericolosità nel procedimento di prevenzione ante delictum" (prof. Matteo Leonida Mattheudakis). I due corsi facenti parte dell'insegnamento, pur autonomi nella loro struttura, non posso essere selezionati separatamente, ad eccezione che per gli studenti di scambio (Erasmus e Overseas).

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Il settore della prevenzione ha progressivamente assunto un ruolo centrale e pervasivo tra le forme di contrasto alla criminalità: il suo sviluppo, inarrestabile, anche dopo il varo del cosiddetto “codice antimafia” (d lgs. n. 159 del 2011), evidenzia, infatti, un investimento politico e legislativo sempre più imponente su questa specifica branca dell’ordinamento.

Nell’ambito di tale percorso, è riscontrabile una tendenza evolutiva delle misure preventive, che, da strumento di neutralizzazione di marginali fenomeni di devianza (vagabondaggio, mendicità, gioco d’azzardo, prostituzione), sono divenute, dapprima, un mezzo di contrasto rivolto alle più gravi ed allarmanti manifestazioni criminose, per poi acquisire surrettiziamente (grazie alla proliferazione delle ipotesi di pericolosità specifica) un ruolo sempre più aderente a quello tipico della repressione penale. Alla luce di tali premesse, l’analisi della disciplina vigente si focalizzerà soprattutto sul procedimento applicativo delle misure di prevenzione riservate all'autorità giudiziaria, richiamando l’analisi delle diverse categorie di pericolosità (c.d. generica e specifica), che verrà svolta nell’ambito del primo modulo dell'insegnamento (dedicato ai profili sostanziali).

Alla luce di tali notazioni, il corso si svilupperà attraverso l'analisi del procedimento applicativo delle misure di prevenzione personali, dando conto delle recenti novità legislative, con costante attenzione al confronto con il sistema di tutele approntato dal codice di procedura penale.

A tale riguardo, dopo una descrizione istituzionale delle caratteristiche del procedimento di prevenzione (con riferimento non solo al primo, ma anche ai successivi gradi di giudizio), ci si diffonderà, più nello specifico, sui seguenti temi:

PARTE INTRODUTTIVA:

  • Retrospettiva storica (tappe principali: dagli
  • artt. 153-208 del TULPS – versione originaria – alla l. 1423/1956, alla l. 675/1965, alla l. 152/1975, alla l. 646/1982 al codice antimafia)
  • Principi sovralegali (Costituzione; CEDU; Carta dei diritti fondamentali UE).

    SOGGETTI DEL PROCEDIMENTO DI PREVENZIONE:

  • Questore e pubblico ministero (procuratore distrettuale e procuratore nazionale antimafia)
  • La persona sospettata
  • Il difensore
  • Il giudice (le sezioni specializzate presso i tribunali distrettuali

    PROFILI DINAMICI:

  • Rapporti fra procedimento di prevenzione e procedimento penale
  • La proposta e i suoi presupposti
  • Le indagini di prevenzione
  • L’avviso di fissazione dell’udienza, il diritto di difesa e l’audizione del proposto
  • Gli elementi valutativi dell’accertamento
  • Le acquisizioni istruttorie e la disciplina delle prove
  • La decisione finale
  • Il principio di autonomia del giudizio di prevenzione rispetto al giudizio penale

I temi evidenziati verranno affrontati alla luce di un’analisi critica della giurisprudenza.

INDICAZIONI PER STUDENTI ERASMUS

Gli studenti Erasmus o provenienti da altri programmi di scambio internazionale sono esentati dallo studio della retrospettiva storica sopra riportata.

Testi/Bibliografia

Il corso prevede la soministrazione di slides esplicative, contributi dottrinali e pronunce giurisprudenziali di maggior rilievo, mendiante le piattaforme web dedicate.

Metodi didattici

Per la sua vocazione all'approfondimento, il corso intende favorire il coinvolgimento degli studenti frequentanti, cercando di stimolare la discussione in ordine alle questioni che verranno affrontate, muovendo dalla casistica giurisprudenziale selezionata dalla docente.

Il corso sarà dunque basato su lezioni frontali, ma potrà prevedere anche relazioni e interventi degli studenti interessati.

Il corso prevede, altresì, una o più lezioni tenute da magistrati facenti parte della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Bologna, i quali offriranno agli studenti la prospettiva degli operatori di settore.

E' vivamente consigliata la frequenza.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La verifica dell'apprendimento avverrà mediante un esame orale, che sarà diretto a verificare la conoscenza della disciplina prevista dal Codice Antimafia, nelle sue stratificazioni, anche alla luce dei nessi con i principi sovraordinati (costituzionali e convenzionali) e di quelli sistematici.

L'esame consiste in un colloquio con il docente e i collaboratori della cattedra, sui temi oggetto del programma del corso.

La valutazione terrà conto della conoscenza dei profili istituzionali, della capacità di analizzare gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali, di effettuare collegamenti tra le varie parti del programma e di sviluppare argomentazioni critiche, oltre che della chiarezza dell'esposizione.

A titolo meramente semplificativo, l’attribuzione del voto finale sarà ispirata ai seguenti criteri:

· Preparazione su un numero limitato di argomenti affrontati nel corso e capacità di analisi che emerge solo con l’aiuto del docente, espressione in linguaggio complessivamente corretto → 18-19;

· Capacità di analisi autonoma solo su un numero limitato di argomenti affrontati nel corso; espressione in linguaggio corretto → 20-24;

Preparazione su un numero ampio di argomenti affrontati nel corso, capacità di compiere scelte autonome di analisi critica, svolgendo anche collegamenti tra istituti collocati in contesti topografici discinti del codice di procedura penale; padronanza della terminologia specifica → 25-29;

· Preparazione sostanzialmente esaustiva sugli argomenti affrontati nel corso, capacità di compiere scelte autonome di analisi critica e di collegamento, piena padronanza della terminologia specifica e capacità di argomentazione e autoriflessione → 30-30L.

La verifica finale è unica per entrambi i corsi facenti parte dell'insegnamento integrato "Diritto della sicurezza e della prevenzione", così come unica è la votazione finale e comune la commissione d'esame.

Si consiglia vivamente di sostenere la prova finale, solo dopo il superamento degli esami di Diritto penale e Procedura penale.

Strumenti a supporto della didattica

Materiale didattico on line

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Silvia Renzetti

SDGs

Istruzione di qualità Lavoro dignitoso e crescita economica Imprese innovazione e infrastrutture Pace, giustizia e istituzioni forti

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.