42022 - TEORIE SOCIALI DELL'ORGANIZZAZIONE

Anno Accademico 2016/2017

  • Docente: Cristina Dallara
  • Crediti formativi: 8
  • SSD: SPS/09
  • Lingua di insegnamento: Italiano

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso ha l'obiettivo di introdurre i principali approcci teorici alla teoria dell’organizzazione e di ripercorrere i contributi che hanno caratterizzano il dibattito sul pensiero organizzativo nel corso del XX secolo. Partendo dall’analisi dei fenomeni e delle dinamiche sociali esistenti in ambito organizzativo, il corso affronterà le principali problematiche caratterizzanti le organizzazioni complesse, con particolare attenzione agli attori e alle loro strategie di azione, norme, decisioni, risorse e tecnologie. Al termine del corso, lo studente: - conosce gli strumenti teorici e analitici per lo studio e la comprensione dei fenomeni organizzativi; - sa analizzare le principali organizzazioni e i contesti, sociali, politico-istituzionali ed economici, in cui esse operano; - è in grado di approfondire alcuni problemi centrali delle dinamiche organizzative, quali i processi decisionali, il comportamento degli attori (individuali e collettivi) e le reazioni organizzative in condizioni di ambiguità e incertezza; - comprende le criticità dei processi di cambiamento e apprendimento organizzativo; - possiede le competenze per analizzare e discutere, in modo autonomo, esempi e casi empirici.

Contenuti

La parte iniziale del corso affronta e ripercorre i contributi che hanno caratterizzano il pensiero organizzativo nel corso del XX secolo, con particolare attenzione al problema dell'organizzazione del lavoro e a quello della gestione delle risorse umane. Il corso si concentra inoltre sulle metafore dell’organizzazione (organizzazione come macchina vs organizzazione come organismo) e affronta alcune importanti questioni inerenti la progettazione e la gestione delle organizzazioni complesse: le strutture organizzative; i rapporti tra organizzazione ed ambiente; i processi decisionali all'interno delle organizzazioni e la cultura organizzativa. Infine, approfondisce il tema dei comportamenti e delle reazioni delle organizzazioni in risposta ai cambiamenti ambientali (condizioni di crisi e scarsità delle risorse) e il tema dell'apprendimento all'interno delle organizzazioni.

Saranno affrontati i seguenti argomenti: La questione industriale, Taylor e l'organizzazione scientifica del lavoro, il Fordismo, la Scuola delle Relazioni - Barnard e le teorie della motivazione - Il modello giapponese e il caso Toyota – Morgan e le metafore di organizzazione - Landau e la teoria della ridondanza - Le strutture organizzative - Cultura e sottocultura organizzativa - Normann e il concetto di business idea - L’approccio etnografico alle organizzazioni - Le organizzazioni in situazioni di emergenza - L’apprendimento organizzativo – La scuola neo-istituzionalista.

Testi/Bibliografia

Libro di testo:

Bonazzi, G. (2008), Storia del pensiero organizzativo, Milano Franco Angeli. Capitoli: 1 (L'OSL ovvero il taylorismo), 2 (Dopo Taylor. Nascita e fortuna delle Relazioni Umane), 3 (Chester Barnard), 7 (Nel post-fordismo: specializzazione flessibile, produzione snella e fabbrica modulare), 18 (Cultura, significato e risorse: approcci duri e approcci morbidi alle organizzazioni), 21 (La scuola neo-istituzionalista).

Altre letture obbligatorie:

Le letture obbligatorie saranno raccolte in una dispensa disponibile - a partire dall'inizio del corso e previa prenotazione - presso la Copisteria Broccaindosso (via Broccaindosso 1/C). Le slides delle lezioni e ulteriori materiali didattici (casi di studio ed esercizi) saranno caricati su AMS Campus.

  1. Ferrante, M. e Zan, S. (1994), Che cos'è un'organizzazione?, in Il fenomeno organizzativo, Roma, Carocci. Capitolo 1.
  2. Morgan G. (1999), Images. Le metafore dell'organizzazione. Milano, FrancoAngeli. (Capitolo 2 - La meccanizzazione va in cattedra; Capitolo 3 - Le organizzazioni in quanto organismi, da pag. 56 a 76).
  3. Catino, M. (2012), Le strutture e le configurazioni organizzative (Cap.2), in Capire le organizzazioni, Bologna, Il Mulino.
  4. Landau M. (1969), Ridondanza, razionalità e il problema della duplicazione e della sovrapposizione, in "Rivista trimestrale di scienza dell'amministrazione", n. 1, 1982, pp. 3-27.
  5. Bruni, A. (2003), L’etnografia nelle dinamiche organizzative, in Lo studio etnografico delle organizzazioni, Roma, Carocci, pp. 38-60.
  6. Martin J. e Siehl, C. (1983), Cultura e sottocultura nelle organizzazioni: una difficile simbiosi, in P. Gagliardi (a cura di), Le imprese come culture, Torino, ISEDI, pp. 177-194.
  7. Normann, R. (1979) La business idea dell’impresa, in Le condizioni di sviluppo dell’impresa, Etas Libri, Milano, pp.33-55.
  8. Lanzara, G.F. (1997), L’apprendimento organizzativo, in Costa G. e Nacamulli R.C.D. (a cura di). Manuale di organizzazione aziendale, Volume 3, Utet.
  9. Catino, M. (2012), Le decisioni nelle organizzazioni, in Capire le organizzazioni, Bologna, Il Mulino, pp. 153-17.
  10. Catino, M. (2012), Il sensemaking nelle organizzazioni, in Capire le organizzazioni, Bologna, Il Mulino, pp. 181-195

Metodi didattici

Lezioni frontali. Analisi e discussione di casi. La frequenza alle lezioni è fortemente consigliata.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame è scritto. La prova, della durata di 75 minuti, consisterà in 5 domande a risposta aperta, che mireranno a verificare: 1) la conoscenza approfondita degli argomenti inclusi nel programma; 2) la capacità di applicare i concetti e gli strumenti studiati nel corso a casi concreti.

Le slides delle lezioni e i casi discussi a lezione costituiscono programma d'esame.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Cristina Dallara