66057 - TEORIA TECNICA E DIDATTICA DELL'ATTIVITÀ MOTORIA PER L'ETA' EVOLUTIVA E PREVENTIVA

Anno Accademico 2013/2014

  • Docente: Andrea Ceciliani
  • Crediti formativi: 7
  • SSD: M-EDF/01
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Moduli: Andrea Ceciliani (Modulo 1) Alessandro Babini (Modulo 2)
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Scienze delle attivita' motorie e sportive (cod. 8512)

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso, lo studente possiede le conoscenze di base riferibili agli aspetti metodologici, didattico-organizzativi e relazionali che caratterizzano gli ambiti di educazione e prevenzione motoria nelle mutevoli e varie fasi dell'età evolutiva, nonché nei diversi ambiti operativi: educativo p.d. , di avviamento sportivo, formativo (ricreativo non agonistico), preventivo. In particolare lo studente è in grado di: - Scegliere stili e metodi educativi adeguati alle varie fasce d'età, agli obiettivi (aspetto educativo) e alla fase di sviluppo psico-fisico degli allievi (aspetto preventivo). - Predisporre contenuti (esercizi, esercitazioni, applicazioni ludiche, giochi) adeguati sia agli obiettivi da raggiungere (aspetto educativo) che all'allievo cui sono destinati (aspetto preventivo). - Modulare le attività secondo i principi della multilateralità e polivalenza applicati ai diversi percorsi pedagogici (aspetto educativo): "semplice-complesso", "facile-difficile", "noto-ignoto". - Organizzare la seduta di allenamento/attività motoria/attività preventiva, secondo i principi di: individualizzazione, quantità, variabilità, adeguatezza e gradualità (aspetto educativo e preventivo). - Strutturate il setting didattico appropriato, rispetto agli obiettivi da raggiungere, in relazione ai suoi elementi costitutivi: età dell'allievo, spazi e attrezzature disponibili, tempo disponibile (aspetto educativo). - Relazionare con gli allievi, in base all'età e alla fase di sviluppo intellettivo, con una comunicazione adeguata, comprensibile ed efficace (aspetto educativo). - Utilizzare gli aspetti didattici della comunicazione, soprattutto nelle varie fasi di apprendimento motorio, in relazione all'efficace stimolazione del corretto uso di feedback interno ed esterno da parte dell'allievo (aspetto educativo).

Contenuti

Epistemologia dell'Educazione Fisica
Il termine. La ginnastica. L'educazione fisica. L'educazione motoria. L'educazione corporea. L'educazione psicocinetica. L'educazione psicomotoria. L'educazione sociomotoria.
Il percorso educativo dal concetto di addestramento fisico motorio (corpo abile/agile), al concetto di educazione globale dell'individuo che parte dal proprio  corpo secondo due linee fondamentali: l'educazione motoria e sportiva, come sviluppo delle potenzialità soggettive di ciascun individuo e l'educazione al benessere come formazione a sane abitudini di vita.

Strategie pedagogiche
Outdoor Education and Learning, Cooperative Learning, Orientamento Motivazionale (Task and Ego orientation).

L'attività motoria-
La tipologia della motricità: spontanea, di relazione, educativa, sportiva. La tipologia del movimento: discreto, continuo, seriale.
Il sistema sensomotorio. Sensazione, percezione (propiocezione ed esterocezione) e movimento. Gli schemi posturali di base (alfabetizzazione motoria). Gli schemi motori di base (matrici naturali del movimento). Le abilità motorie generali (la destrezza del movimento). Le abilità motorie speciali (la tecnica del movimento). Il feedback e la sua stimolazione nell'apprendimento e adattamento motorio.
Le capacità motorie. Le capacità coordinative generali: apprendimento motorio (apprendimento in senso lato), adattamento motorio (competenza applicativa), controllo motorio (abilità esecutiva). Lo sviluppo delle capacità coordinative in età evolutiva: il periodo della coordinazione grezza come elemento caratterizzante l'apprendimento dai 6-10 anni, il periodo della coordinazione fine come elemento caratterizzante l'apprendimento dai 10 ai 14 anni. La correlazione tra abilità motorie generali e i percorsi didattici (dal semplice al complesso, dal facile al difficile, dal noto all'ignoto). Le capacità coordinative speciali, in particolare quelle discriminanti la qualità dell'evoluzione motoria in età evolutiva: orientamento spazio temporale, equilibrio, differenziazione dinamica e cinestesica, ritmizzazione ciclica e aciclica, combinazione motoria e dissociazione motoria, reazione. La correlazione tra le capacità coordinative generali (determinanti) e le capacità coordinative speciali (determinate). Le fasi di sviluppo delle capacità coordinative, attraverso le abilità motorie generali, nell'età evolutiva e nell'educazione motoria di base.
Le capacità di espressione della forza. Ontogenesi delle capacità di espressione della forza in età evolutiva. Fasi sensibili. Lo sviluppo del carico naturale come elemento fondante la forza relativa. La stimolazione della forza reattiva e veloce. La stimolazione della resistenza aerobica generale nei bambini.  La flessibilità in età evolutiva e il suo possibile sviluppo. La pericolosità dello stretching in età evolutiva.

Lo sviluppo psicomotorio in età evolutiva.
Ontogenesi degli schemi motori di base: afferrare, portare, gettare, lanciare, gattonare, deambulare, correre, scavalcare, saltare, rotolare, capovolgersi, arrampicare. Il concetto di abilità motoria generale. La fase della combinazione motoria seriale e parallela. La fase della dissociazione motoria.
Lo sviluppo motorio e la sua influenza sullo sviluppo cognitivo dal pensiero concreto al pensiero ipotetico-deduttivo). Lo sviluppo affettivo, l'egocentrismo e il sociocentrismo, e la sua influenza sul comportamento motorio. La correlazione tra multilateralità e plasticità del sistema nervoso, la correlazione tra polivalenza e i concetti di metaconoscenza e transfer.

Corpo e corporeità.
Lo sviluppo dello schema corporeo: tappe e fasi dal corpo vissuto al corpo rappresentato. Aspetto percettivo e aspetto funzionale. Schema corporeo e controllo del movimento. Dominanza e lateralità. Ontogenesi della lateralità e test di controllo (mano, piede, occhio). L'incompleta organizzazione dello schema corporeo e le sue ricadute sul controllo motorio fino alla disgrafia e dislessia.
La percezione di sé. La funzione di interiorizzazione corporea. Ontogenesi della percezione di sé (strutturazione percettiva, discriminazione percettiva, immagine mentale). La conoscenza corporea globale. Il controllo tonico, respiratorio e il rilassamento. La discriminazione percettiva statica e dinamica attraverso la corretta stimolazione della propriocinesi ed esterocinesi.

Metodologia e didattica
La situazione educativa come contesto di apprendimento-insegnamento. Concetto di educazione come aiuto, supporto non sostitutivo, al singolare sviluppo delle potenzialità soggettive. Concetto di relazione educativa (stili di insegnamento) e di organizzazione educativa (metodi di insegnamento e di presentazione del compito). La comunicazione relazionale (rinforzo, motivazione, sostegno, sanzione)  e didattica (spiegazione, consegna, correzione, organizzazione, feedback) attraverso il canale verbale e non verbale. Gli stili di ricezione delle informazioni.
Il setting didattico e i suoi elementi: l'educatore, i bambini, i contenuti, l'orario, l'ambiente e gli attrezzi. Correlazione tra gli elementi del setting didattico, gli obiettivi di apprendimento, i metodi e gli stili di insegnamento e la programmazione delle attività.
I contenuti dell'educazione motoria. Definizione e utilizzo di: esercizio, esercitazione, attività ludico-motoria e gioco.

Le abilità motorie
Concetto di abilità motoria vs la capacità motoria. Classificazione delle abilità secondo diversi piani di analisi: tipologico (generali  e speciali), ambientale (open/closed skill), neuromotorio (open/closed loop), motorio (discrete, continue e seriali), sportivo (tecniche e tattiche). Ontogenesi delle abilità motorie. La multilateralità estensiva, orientata e intensiva. Il concetto di automatizzazioine delle abilità motorie e la riabilitazione dell'addestramento motivante. La teoria di Schmidt e il concetto di programma motorio generalizzato. L'apprendimento delle abilità motorie e le fasi che lo caratterizzano. L'uso del feedback e gli aspetti cognitivi  nelle diverse fasi di apprendimento delle abilità motorie. Il concetto di sapere (conoscenza), saper fare (abilità), saper applicare (competenza) e saper trasformare (metaconoscenza).

Il gioco
La classificazione del gioco secondo alcune  recenti teorizzazioni (Caillois R, Rubin K, Parlebas P, Aucouturier B). Il gioco di rassicurazione profonda, il gioco simbolico, il gioco di alea, il gioco di ilinx, il gioco asimmetrico, il gioco paradossale. Il gioco competitivo e il gioco cooperativo.  I giochi a partecipazione individuale e i giochi a partecipazione collettiva. Il gioco psicomotorio e sociomotorio.  Gli aspetti tattici/strategici nei giochi tradizionali e sportivi. Gli universali ludici del gioco. Il giocosport: le caratteristiche pedagogiche, la sua codificazione nella scuola primaria, i suoi obiettivi. La manipolazione educativa del gioco.

L'esperienza di apprendimento
Le fasi della seduta di attività motoria o sportiva. La preparazione dell'esperienza (correlazione con la scelta di stili e metodi di insegnamento). La facilitazione dell'esperienza (modulazione, variabiltà, quantità e orientamento dei contenuti). L'individualizzazione dell'eperienza ( i gruppi di livello le coppie omogenee, le coppie eterogenee). Gli obiettivi di apprendimento e le loro finalità educative e formative. La progressione didattica: dal facile al difficile (adattamento motorio), dal semplice al complesso (controllo motorio) dal noto all'ignoto (trasformazione e creatività). La programmazione tassonomica e l'apprendimento motorio. La programmazione modulare e l'apprendimento di competenze tra vantaggi-svantaggi e possibili correlazioni.

La prevenzione in età evolutiva
La postura. Concetto di postura. L'analisi posturale e la posturometria. I protocolli di analisi posturale in età evolutiva. Strumenti e ausili per l'analisi posturale. L'analisi del piede. Le correlazioni tra postura, apparato visivo e apparato stomatognatico.
La prevenzione nell'avviamento giovanile allo sport. Sport e salute. I rischi della specializzazione precoce. La prevenzione fisica e la prevenzione psichica. La famiglia e lo sport giovanile.
La prevenzione nell'allenaento adolescenziale. La preparazione fisica attraverso il carico naturale. L'insegnamento delle tecniche d'uso dei sovraccarichi artificiali. Il dosaggio lavoro-recupero attraverso la modulazione delle serie-ripetizioni. Lo stretching come metodica pericolosa se male utlizzata.


Testi/Bibliografia

 Testi base

  • Schmidt RA, Lee TD, Controllo motorio e apprendimento. La ricerca sul comportamento motorio, Calzetti Mariucci Editori, 2011
  • Farnè R, Sport e infanzia. Un'esperienza formativa tra gioco e impegno, Franco Angeli, MI 2010Aucouturier B, Il metodo
  • Cilia G, L'educazione fisica. Piccin Nuova Libraria, Padova, 1996
  • Tosi R, Scienze e motricità. Esculapio, Bologna, 1995

Testi di approfondimento

  • Farnè R, Sport e formazione, Guerini Scientifica, MI, 2008
  • Milani L, A corpo libero, sport, animazione e gioco. Mondadori Education s.p.a. MI, 2010
  • Contini M e Manini M, La cura in educazione. Carocci Edtore, Roma, 2007
  • Manuzzi P, Pedagogia del gioco e dell'animazione, Guerini e Associati, MI, 2002
  • Staccioli G, Il gioco e il giocare, Carocci, Roma, 2002
  • Gamelli I, Pedagogia del corpo, Meltemi Edizioni, 2001
  • Launder A, Play Practice. The Game Approach to Teaching and Coaching Sport. Human Kinetics, 2001
  • Parlebas P, Giochi e sport, Edizioni Capitello, Torino, 1997
  • Caillois R, (1967) I giochi e gli uomini. La maschera e la vertigine, Bompani MI, 1995
  • Aucouturier B., 2005, il metodo Aucouturier. Franco Angeli Editore, Milano

Riviste consigliate

Infanzia, Alberto Perdisa, Bologna

Metodi didattici

Lezioni teoriche interattive
Lezioni pratiche, in laboratorio, con coinvolgimento degli studenti sia nell'attività pratica stessa che nella rendicontazione attraverso la compilazione del DOSSIER personale
Breve esperienza pratica, di una mattinata o di un pomeriggio,  presso scuole elementari statali (attività concordata con il docente sulla base di un protocollo di intervento precostituito).

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La valutazione finale avverrà attraverso tre prove:

  • Prova scritta solo sulla parte di programma del testo base: test con domande a risposte chiuse Tale prova si considera di ammissione all'esame orale e tende a valutare il livello di preparazione di base
  • Prova orale su tutto il programma ivi compresi i contenuti delle lezioni teoriche e delle esercitazioni pratiche
  • Gli allievi, all'atto dell'esame orale, dovranno consegnare un dossier personale contenente:
•    alcuni approfondimenti, di parte del programma,  suggeriti dal docente (anche concordati con gli studenti stessi).
•    la relazione di tutte le sedute di attività pratica (laboratorio) secondo le indicazioni date dal "tutor".
Il dossier  sarà parte dell'esame orale.

L'attività di laboratorio (palestra) verrà valutata dai docenti tutor secondo i seguenti parametri:
•    capacità e abilità mostrate dagli allievi;
•    impegno e cooperazione nell'attuazione delle esercitazioni;
•    miglioramenti rispetto agli standard iniziali.
 
La valutazione finale sarà fatta considerando 'esame scritto, la valutazione dell'attività di laboratorio e l'esame orale. Quest'ultimo avrà maggior peso nel voto finale e potrebbe, comunque, consentire di raggiungere il massimo della valutazione.

Strumenti a supporto della didattica

Strumenti multimediali

Orario di ricevimento

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