- Docente: Adriana Bigi
- Crediti formativi: 15
- SSD: CHIM/03
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Moduli: Dario Braga (Modulo 1) Alberto Credi (Modulo 2) Adriana Bigi (Modulo 3)
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 3)
- Campus: Bologna
- Corso: Laurea Magistrale in Fotochimica e materiali molecolari (cod. 8026)
Conoscenze e abilità da conseguire
Al termine del corso, lo studente acquisisce: - le conoscenze di base per progettare, realizzare e caratterizzare materiali molecolari e network di coordinazione in fase solida; - i concetti di base e gli approcci metodologici per la costruzione 'dal basso', cioè partendo dalle molecole ed utilizzando gli strumenti della chimica supramolecolare, di nanostrutture funzionali, quali dispositivi e macchine molecolari, dendrimeri, nanoparticelle e nanotubi, monostrati autoassemblati e film sottili; - i metodi di sintesi di materiali inorganici e di ibridi organici-inorganici basati sulle strategie proprie della chimica biomimetica, come ad esempio sintesi in ambiente pre-organizzato, sintesi su templato, morfosintesi, tettonica.
Contenuti
Modulo 1. Ingegneria cristallina (Prof. D. Braga)
Parte teorica
Modi di assemblaggio molecolare e ionico, relazione tra
struttura del bulk e funzionalità molecolare. Costruzione bottom-up
di materiali per applicazioni in magnetismo, ottica, fotonica,
biotecnologia. Interazioni supramoleculari e preparazioni
solvent-free di solidi cristallini. Il polimorfismo e le diverse
forme cristalline. Più in dettaglio: Crystal engineering – cenni
storici. La “crystal engineering” di Schmidt – l'intersezione
supramolecolare.Gli strumenti della ingegneria cristallina – le
banche dati – la diffrazione – la calorimetria- la termogravimetria
– altre tecniche – richiami. Le interazioni deboli nei solidi
cristallini. Il legame a idrogeno. Il legame di coordinazione – i
MOF. Le interazioni ioniche. Il polimorfismo – la nemesi
dell'ingegneria cristallina. Le forme cristalline – solvati,
idrati
Co-cristalli. Aspetti applicativi: gas storage, materiali
magnetici, farmaci e aspetti brevettali, reazioni solido-solido e
solido-gas
Laboratorio
-Utilizzo della banca dati Conquest per lo studio del legame idrogeno-Preparazione di diverse forme polimorfe di un principio attivo farmaceutico e sua caratterizzazione con diffrazione di raggi X di polveri e di cristallo singolo, DSC e TGA.- risoluzione di una struttura cristallina-Elaborazione dati e rappresentazione delle strutture utlizzando il programma Mercury.
Modulo 2. Nanotecnologia molecolare (Prof. A. Credi)
Definizione di nanotecnologia e di nanostrutture. Approcci “top-down” e “bottom-up” per la costruzione di nanostrutture. Cenni sui principali metodi “top-down” (ad esempio, fotolitografia e litografia soft). Sintesi “bottom-up” di nanostrutture mediante autoassemblaggio di specie molecolari. Sintesi di nanoparticelle. Cenni sulle tecniche di indagine a risoluzione nanometrica (microscopie a sonda, microscopie ottiche, metodi elettrochimici) e sulle tecniche di nanomanipolazione. Introduzione ai congegni molecolari. Sistemi supramolecolari artificiali per la conversione dell'energia e per l'immagazzinamento e l'elaborazione di informazioni. Elettronica molecolare. Nanotubi di carbonio: proprietà e applicazioni. Cenni sul DNA computing.Macchine e motori molecolari. Concetti di base. Esempi di congegni, macchine e motori molecolari del mondo biologico. Sistemi “ibridi”, basati sulla ingegnerizzazione di macchine biologiche e sull'interfacciamento fra congegni molecolari naturali ed artificiali. Motori basati sul DNA. Dalle nanostrutture alle microstrutture ed ai materiali macroscopici: film di Langmuir-Blodgett, monostrati autoassemblati su superfici metalliche e semiconduttrici, derivatizzazione chimica di superfici, funzionalizzazione di nanoparticelle. Aspetti applicativi attuali e futuri (ad esempio celle solari, materiali per la memorizzazione di informazioni, chemosensori, sistemi per il rilascio controllato di farmaci e per la separazione e l'analisi di sostanze chimiche).
Modulo 3. Materiali biomimetici (Prof. A. Bigi)
Processi di biomineralizzazione: principi generali; principali
tecniche d'indagine. Biominerali: tipi e funzioni, carbonati di
calcio, fosfati di calcio, silicati, ossidi ed idrossidi di ferro.
Principali tipi di controllo che condizionano i processi di
biomineralizzazione: nucleazione e crescita cristallina; controllo
strutturale, morfologico e supramolecolare; ruolo della matrice
organica nei diversi stadi che portano alla formazione dei tessuti
biomineralizzati.
Metodi di sintesi di composti inorganici e di compositi
organici-inorganici ispirati ai principi della chimica biomimetica:
materiali nanostrutturati; materiali autoassemblati; crescita di
cristalli inorganici su matrici funzionalizzate; sintesi di
composti inorganici e di ibridi organici-inorganici con struttura,
morfologia ed orientamento controllati.
Sintesi, proprietà e struttura di materiali biocompatibili e
bioattivi con peculiari proprietà applicative nel settore dei
biomateriali per la sostituzione e la riparazione di tessuti
duri.
Testi/Bibliografia
Materiale fornito dal docente.
J.-M. Lehn, Supramolecular Chemistry – Concepts and Perspectives, VCH, Weinheim, 1995.- V. Balzani, A. Credi, M. Venturi, Molecular Devices and Machines – Concepts and Perspectives for the Nanoworld, Wiley-VCH, Weinheim, 2008. -D. S. Goodsell, Bionanotechnology: Lessons from Nature, Wiley, New York, 2004.
S. Mann "Biomineralization" Oxford Chemistry Masters,
oxford University Press 2001
Appunti di lezione ed ulteriori indicazioni
su pubblicazioni utili alla preparazione dell'esame
verranno forniti durante il corso.
Metodi didattici
Lezioni frontali ed esercitazioni di laboratorio.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
Esame orale
Strumenti a supporto della didattica
Powerpoint e lucidi
Orario di ricevimento
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