12554 - STORIA DEL RINASCIMENTO (1)

Anno Accademico 2007/2008

  • Docente: Enrico Gusberti
  • Crediti formativi: 5
  • SSD: M-STO/02
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Storia (cod. 0345)

Contenuti


STORIA DEL RINASCIMENTO corso di IV ciclo (5fu) per studenti di Storia

Tema del corso: Medioevo, Rinascimento e Controrinascimento.

           Ci si propone di illustrare, in una ragionevole sintesi, i punti salienti del processo culturale che, avviato in Italia nel XIV secolo e poi diffusosi in modi propri in tutta Europa, comportò un profondo rinnovamento della cultura, delle arti, e della concezione dell'uomo.

           I termini di "Medioevo" e "Rinascimento" sono familiari ad ogni studente; non così quello di "Controrinascimento", con cui nel 1950 lo storico americano Hiram Haydn intitolava una sua voluminosa opera - un affresco di vaste proporzioni dell'intero periodo rinascimentale, ch'egli periodizzava dalla metà del XIV secolo alla metà del XVII (da Petrarca a Bacone) - destinata a segnare una svolta nel secolare dibattito sui rapporti intercorrenti tra Medioevo e Rinascimento, tradizionalmente polarizzato tra i sostenitori della "continuità" e quelli della "rottura".

          In realtà - sottolineava Haydn in modo solo apparentemente paradossale - entrambi i termini dell'antitesi avevano un fondamento di verità, ma era proprio quell'antitesi ad esser fuorviante ed a precludere, nella sua rigida univocità, una comprensione adeguata di un periodo storico tanto complesso, variegato, ed intellettualmente drammatico.

         Lo storico americano distingueva nel Rinascimento tre momenti fondamentali, la cui scansione era da intendersi più in senso ideale che strettamente cronologico. Vi fu un Rinascimento classico, o umanistico, che dal culto della "riscoperta" antichità classica traeva il suo impulso vitale, e che, animato da un sentimento nuovo del valore della vita in questo mondo e della "dignità dell'uomo " nel suo operare, pose nello studio delle humanae litterae il fondamento di una nuova educazione etica, diretta a formare uomini virtuosi e cittadini completi. Ma, nonostante l'affermarsi di nuovi valori, la polemica - assai vibrata - per la concezione medioevale dell'uomo, per la filosofia scolastica improntata allo studio della logica astratta e della scienza teologica dell'"Aristotele" cristianizzato e mirante alla contemplazione intellettuale di Dio, il disprezzo per la lingua latina "barbarizzata", e il ripudio di una tradizione figurativa incapace di distaccarsi dalla maniera "gotica" e "greca", la rottura con l'età precedente  non fu, per Haydn, così completa  da non lasciar scorgere profondi elementi di continuità. Gli umanisti alla guida del movimento furono per la maggior parte sinceri cristiani, e, come Tommaso d'Aquino, accettarono e sottoscrissero il connubio tra ragione e fede, tra filosofia o scienza e religione, anche se la tendenza fu quella di assegnare alla ragione un ruolo sempre più preponderante. Inoltre, per la maggior parte, essi accettarono "i concetti tradizionali di un mondo misurato qualitativamente, denso di finalismo, di significato e di legge razionale, un universo in cui il rango e il destino di ogni ordine naturale era rigidamente fissato.".Si trattò, insomma, per lo storico americano, non tanto di "un'aperta rivolta contro il pensiero medioevale, quanto piuttosto una continuazione della tradizione medioevale, ma con il trasferirsi su altre zone dei suoi più profondi interessi.".

       La vera, radicale "rottura" con il passato, remoto e recente, era individuata da Haydn nel secondo momento, ch'egli definiva come Controrinascimento e su cui in massima parte concentrava la propria analisi. Nel corso del XVI secolo ogni aspetto della sintesi medioevale ereditata e dei principi fondamentali dell' umanesimo cristiano - nel campo della teologia e dell'etica, della scienza e della politica, nella concezione della storia e dell'uomo - venne sottoposto a critica radicale: "e nessuna caratteristica di questo secondo momento della Rinascenza è più marcata del suo ripudio della tradizionale esaltazione della ragione, tanto sotto l'aspetto dell'astratto intellettualismo degli scolastici, quanto sotto quello della 'retta ragione' degli umanisti, quale principio regolatore della vita umana.".Personaggi tra loro diversissimi, come Lutero e Calvino in campo teologico, Machiavelli in quello della politica, lo scettico Montaigne nelle sue riflessioni sull'etica e la psicologia, ed i nuovi scienziati empirici risoluti a sottoporre ogni affermazione scientifica alla prova del "fatto", furono protagonisti di "una sola grande rivolouzione ideologica" di carattere anti-intellettualistico, anti-moralisticio e anti-autoritario, che mandava  programmaticamente in frantumi le vecchie e nuove certezze della sintesi medioevale e della cittadella crstiano-umanistica.

            Un nuovo equilibrio venne raggiunto in quella che Haydn definiva Riforma scientifica, che tra il tardo Cinquecento e il Seicento costituì l'ultima fase del Rinascimento e che, sulla base di una rinnovata fiducia nell'accordo tra Ragione, Natura e Legge, pose le fondamenta di una nuova epistemologia e di un nuovo modello dell'universo. Ma la ritrovata fiducia nel binomio Natura-Ragione "non ebbe affatto il significato di un ritorno all'antica conciliazione tra teologia e scienza (...) questa Natura fu meccanica e matematica, essendo la sua Ragione quella di Dio, il grande matematico. Con il Dio di Spinoza, lo scopo e il disegno dell'Universo (in quanto comprensibili dall'uomo) sono completamente scomparsi.

 

Programma d'esame : L'esame consisterà in un colloquio sui temi svolti a lezione e su una fonte, o parti di fonti (da concordare con il docente) anch'esse prese in esame a lezione.

    Gli studenti non frequentanti sono tenuti ad un apposito colloquio con il docente per concordare l'esame.




 

Testi/Bibliografia

      A sussidio delle lezioni, si richiede inoltre la lettura di una parte di Hiram Haydn, Il Controrinascimento, Il Mulino, 1950, da scegliersi tra pp.1- 271; 441-686; 687-994 (di cui verranno fornite fotocopie). O, in alternativa, almeno tre saggi da AA.VV., Il Rinascimento. Interpretazioni e Problemi, Laterza 1979 , o la lettura di Ugo Dotti, Storia degli intellettuali in Italia. Vol.I: Idee, mentalità e conflitti da Dante alla crisi dell'Umanesimo, Ed.Riuniti 1997.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

Ogni studente è tenuto ad un colloquio con il docente per concordare il programma d'esame.

Orario di ricevimento

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