15247 - ISTITUZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI (E DEL COMMERCIO MONDIALE)

Anno Accademico 2004/2005

  • Docente: Gian Paolo Casadio
  • Crediti formativi: 9
  • SSD: SECS-P/02
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea in Economia, mercati e istituzioni (cod. 0114)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso -costituito da tre moduli sinergici e autonomi -è indicato per la preparazione di base di chi intende operare nel settore del commercio mondiale, specie negli uffici esteri delle imprese e delle istituzioni pubbliche/ private.

Contenuti

1°Modulo ( 3 crediti, 22 ore ): L'Europa protagonista del sistema di commercio mondiale

L'economia globale e la triade dei settori del sistema di commercio mondiale.Il sistema multidimensionale della globalizzazione e la diversità dei principali modelli di crescita ( anglosassone, renano, cinese, giapponese ). La globalizzazione cosmopolita in alternativa alla globalizzazione unilaterale. L'Unione Europea motore di un multilateralismo pacifico e sostenibile assieme alle maggiori istituzioni mondiali ( WTO, FMI, UNCTAD, ILO,OMS, OMPI, FAO ). Ma l'euro, col sostegno dello yen, si scontra col dollaro Usa e il sottovalutato renmimbi. La nuova Commissione Europea intende passare da un commercio  senza ostacoli ( " unfettered trade " ) ad un commercio più libero e più corretto ( " freer and fairer trade " ) fondato su effettiva reciprocità,  cambi equilibrati, responsabilità sociale, tracciabilità, regole d'origine certe, etichettatura, rispetto dei diritti umani e ambientali, lotta alla contraffazione e alle sovvenzioni. L'Italia in difficoltà deve rilanciare la competitività innovando il " made in Italy " e radicandosi nei mercati globali.

 

2°Modulo ( 3 crediti, 18 ore ): L'economia e la società dell'Asia cinese e del Giappone

Il rapido balzo dell'economia e della società della " Grande Cina " ( Cina continentale, Hong Kong, Macao e Taiwan ) e dell'Asia cinese ( Singapore, comunità cinesi in Malaysia, Tailandia, Filippine, Indonesia, ecc. ) ne ha fatto la fabbrica più competitiva del mondo. Con gli investimenti dei cinesi d'oltremare, delle multinazionali, dei conglomerati statali, delle borse valori di Shenzen-Shanghai. E' così emersa nelle aree costiere-urbane, e gradualmente anche nell'interno, una imprenditoria dinamica e una classe media istruita. Pur non mancando le difficoltà specie nel settore rurale, nel sistema bancario, nelle carenti fonti d'energia. Anche per la necessità, di bilanciare la turbo-crescita con  politiche sociali,  tutela della proprietà industriale, rispetto dei diritti umani ed ambientali.

La delocalizzazione in Cina svolta strategica dell'Italia per fronteggiare la concorrenza globale, attrarre investimenti cinesi  e cogliere le opportunità del regionalismo pan-asiatico che si  candida a  divenire il mercato-guida del commercio globale a cui partecipa la più sofisticata economia e società del Giappone con cui l'Italia intensifica rapporti di collaborazione culturale ed industriale.

 

3° Modulo ( 3 crediti, 20 ore ): Il sistema moda italiano, Dal made in Italy al made by Italy

Il sistema moda - settore chiave dell'economia italiana, dotato di una forte tradizione di piccole e medie imprese, e di alcune imprese maggiori leaders mondiali - si confronta con cambiamenti epocali. Con costi sociali rilevanti.

Negli Usa, primo mercato mondiale, i margini sono annullati dal super-euro, dalla devastante concorrenza asiatica e dall'elevato costo delle azioni legali anti-contraffazione. Dall'1/1/05 la fine delle quote tessili all'import concordata nel WTO sta provocando nell'UE ( che resta il mercato principale ) afflussi incontrollati. Per la strategia dei bassi prezzi della Cina e le misure selettive Usa allorché l'Italia deve fronteggiare la lentezza delle decisioni UE, contrapposte istanze liberiste ( di importatori-distributori ) e difensive ( dei produttori ) e le diversità di trattamento delle dogane europee.  Per reagire, oltre a promuovere-difendere il vero " made in Italy " ( interamente prodotto in Italia ), occorre conquistare i nuovi mercati in Cina, India, Est Europeo, Russia, Brasile, Turchia.

Con l'intelligente aggregazione e delocalizzazione delle Pmi dei distretti, i global brands delle imprese maggiori, una strategia coordinata imperniata sulla cultura e lo stile di vita italiano, azioni concrete per combattere le contraffazioni anzitutto in Italia ed intervenire con efficacia nelle situazioni di crisi.

Testi/Bibliografia

1°Modulo

G.P.Casadio, Globalizzazione e Sistema di Commercio Mondiale,Trappola Mortale per l'Italia ?, feb. 2004/2005, dispensa

P. De Micco, Le incognite dell'Asia ( della Cina in particolare ), Camera di Commercio di Bologna, 19 Feb.2004

P.Laudicina, A World Out of Balance, Mc Graw Hill, 2004

G. Rocco, Procedure di Commercio Estero in Europa, Feb 2005, dispensa

M. Telò, L'Europa potenza civile, Laterza, 2004

 

2° Modulo

S. Cammelli, Storia di Pechino e di come divenne capitale della Cina, Il Mulino, 2004

G.P. Casadio, La cultura e l'economia della Cina, Marzo 2003

B. Cervellera, Missione in Cina, Ancora, 2003

Wen Shuang, La Cina del nuovo secolo, Camera di Commercio di Bologna, Dic. 2003

 

3°Modulo

G.P. Casadio, Come adeguare il " made in Italy" al sistema  di commercio globale, Aprile 2005, dispensa

G. De Felice, Il sistema moda italiano nello scenario macro-economico internazionale, Banca Intesa, Nov.2004

G. Rocco, La tutela del consumatore in Italia e in Europa, Aprile 2005, dispensa

Metodi didattici

Oltre alle lezioni tradizionali in classe, esposte con lucidi ed esemplificazioni

di " case studies ", sono previste testimonianze di esperti del settore, nonché visite ad imprese ed istituzioni.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

I frequentanti ( presenti ad almeno il 60% delle lezioni complessive ) sostengono a fine corso ( 10-11 maggio 2005 ) una prova scritta di sei domande vertente sui moduli scelti, il cui risultato é il 50% del voto finale. Si aggiungono, quindi, il 30% del voto finale per la presenza alle lezioni ed il 20% per la partecipazione ad eventi ( visite, partecipazioni a seminari, presenza alle testimonianze degli esperti in classe ).

 

I non frequentanti sostengono nei soli appelli ufficiali una prova scritta sui moduli scelti dovendo ottenere almeno 18/30 per accedere all'orale per il quale vanno presentati tre testi da concordare previamente col docente durante l'orario di ricevimento prima degli appelli ufficiali.

Strumenti a supporto della didattica

Lucidi, testimonianze,visite

Link ad altre eventuali informazioni

http://Scienze Politiche, Pais, Area di Studi Scienze Economiche

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Gian Paolo Casadio