La libertà di essere sé stessi. Scopri il racconto di Andrea D’Amico

Andrea D'Amico 1Guarda il video dell'intervista

Mi ha sempre affascinato l’idea di andare in un’altra città a studiare qualcosa che mi piacesse. Avevo delle paure, sì, come quella di non riuscire a stringere rapporti significativi. La cosa bella è che l’Università ti dà possibilità di ricreare la tua persona. Nessuno ti conosce, puoi mostrarti agli altri e farti conoscere per quello che sei. Poi, soprattutto al primo anno, tutti hanno voglia di fare amicizia e quindi è molto più facile. E infatti la mia paura è svanita già dal primo mese.

Il primo giorno in cui mi sono messo a studiare su un manuale in inglese è stato tosto. All’inizio devi prendere dimestichezza con dei termini nuovi. Era un continuo andare a cercare parole su internet. Ma dopo poco ho interiorizzato un certo tipo di linguaggio ed è diventato tutto più naturale.

Forlì come città pensavo che fosse una realtà piccola, noiosa, dove non si facesse niente. Invece ho scoperto che è tutto il contrario. Non mi sono mai divertito così tanto. Mi piace perché è una città che non è troppo grande o troppo dispersiva, e quindi riesco a trovare un giusto equilibrio tra la vita accademica e lo svago.

La cosa più sorprendente è stata l’indipendenza. Pensavo che questo mi avrebbe portato a non frequentare le lezioni, o qualcosa del genere. Invece è stato bello scoprire in me la voglia di frequentare gli ambienti 

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