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Quando sono arrivato nel 2014 ero un ragazzino di 18 anni che non sapeva cosa aspettarsi da questa città, da un'esperienza come fuorisede e soprattutto come ragazzo che è chiamato a vivere da solo per la prima volta. Dopo i primi mesi di riadattamento alla fine ho realizzato che Bologna effettivamente con tutte le persone che ne facevano parte è diventata una seconda casa.
Tante di queste persone sono diventate importanti per me, sia dei miei compagni di corso della triennale della laurea magistrale con cui abbiamo condiviso un sacco di ansia, un sacco di momenti divertenti e non per la preparazione degli esami, ma anche persone che ho conosciuto durante i vari laboratori, tirocini, per la tesi triennale e magistrale, che hanno fatto parte della mia vita e che adesso, per ragioni lavorative, sono sparse un po' per tutto mondo.
L'Università mi ha cambiato la vita. Mi ha permesso in primis di conoscere nuove realtà. Mi ha messo di fronte a stimoli, a situazioni belle o brutte che potevano essere come del resto della vita, ma soprattutto mi ha dato i mezzi per risolvere queste situazioni e uscirne in piedi e più forte o consapevole di prima.