33958 - ANALISI SPERIMENTALE DELLE TENSIONI M

Anno Accademico 2011/2012

  • Docente: Luca Cristofolini
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: ING-IND/14
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Ingegneria meccanica (cod. 0938)

Conoscenze e abilità da conseguire

Lo studente approfondisce le conoscenze dei metodi sperimentali di analisi delle sollecitazioni, della risposta dei materiali e dei metodi statistici di pianificazione degli esperimenti. 1) Acquisire familiarità con le principali tecniche di analisi sperimentale delle sollecitazioni, tra cui: • Estensimetria elettrica • Fotoelasticita' a trasmissione e riflessione • Metodi interferometrici 2) Acquisire la capacità di pianificare, eseguire ed interpretare esperimenti nell'ambito della Meccanica Sperimentale.

Contenuti

PARTE I: L'ANALISI DELLE TENSIONI


Cap.1 CONTRIBUTO DELLA ANALISI SPERIMENTALE ALL'EVOLUZIONE DELLE STRUTTURE

 

Cap.2 ESTENSIMETRIA ELETTRICA

  2.1 RICHIAMI DI ESTENSIMETRIA ELETTRICA

    Materiali per estensimetri

    Valori caratteristici della resistenza elettrica degli estensimetri

    Il fattore dell'estensimetro e la sensibilità trasversale

    Taratura dell'estensimetro

    Errore dovuto alla sensibilità trasversale

    Influenza di una variazione di temperatura

    Estensimetri autocompensati

    Rosette estensimetriche

    I circuiti di misura

    ll ponte di Wheatstone

    Calibrazione del ponte

    Alimentazione del ponte

    Collegamenti

  2.2 ESEMPI DI APPLICAZIONI ALLA MECCANICA DELLE STRUTTURE

 

Cap.3:  I RIVESTIMENTI FRAGILI

  3.1 RICHIAMI DEL METODO

    Introduzione

    Tensioni nel rivestimento

    Relazione tra le tensioni nel caso di comportamento elastico

    Fessurazioni prodotte da carichi rilassati

    Le curve isoentatiche

    Modifica della sensibilità mediante le tensioni residue

    I rivestimenti fragili reperibili sul mercato

    Lo scorrimento viscoso

  3.2 ESEMPI DI APPLICAZIONI ALLA MECCANICA DELLE STRUTTURE

 

Cap. 4: FOTOELASTICITA'

  4.1 RICHIAMI DEL METODO

    Introduzione

    Luce polarizzata

    Intensità della radiazione luminosa

    Polarizzatore piano

    Doppia rifrazione o birifrangenza

    Trattamento della luce in un sistema ottico

    Trattamento della luce con polarizzatore più lamina birifrangente

    Teoria della fotoelasticità

    Disposizione degli elementi ottici in un polariscopio

    Modello caricato in un polariscopio piano ad assi incrociati

    Modello caricato in un polariscopio piano ad assi paralleli

    Modello caricato in un polariscopio circolare ad assi incrociati

    Modello caricato in un polariscopio circolare ad assi paralleli

    Determinazione delle isocromatiche

    Il compensatore di Babinet-Soleil

    Compensazione mediante lamine a quarto d'onda

    Metodo di moltiplicazione delle frange

    Determinazione delle curve isocline

    Punti isotropi e punti singolari

    La costruzione delle curve isostatiche

    La separazione delle tensioni principali

    Metodi sperimentali

    Materiali per modelli fotoelastici

    Effetti di bordo

    Capacità di congelare tensioni

    Taratura del modello fotoelastico

    Fotoelasticità tridimensionale

    La preparazione della forma

    La scelta dei carichi

    La determinazione dei parametri della tensione

    Stati di tensione alla superficie del modello

    La determinazione dello stato di tensione in punti interni

    Misura del fattore dell'intensità degli sforzi con il metodo fotoelastico

    Fotoelasticità a riflessione

    Il polariscopio a riflessione

    Misura delle deformazioni principali delle deformazioni

    La misura delle deformazioni nella struttura

    Conclusioni

  4.2 ESEMPI DI APPLICAZIONI ALLA MECCANICA DELLE STRUTTURE

    Le discontinuità geometriche

    Stato di tensione in prossimità dell'apice di difetti

    Stato di tensione in una cremagliera e in una cinghia dentata

    Stato di tensione nei recipienti a pressione

    Stato di tensione nelle teste delle espansioni polari negli alternatori

    Stato di tensione in un anello caricato in tre punti

    Stato di tensione dovuto all'urto

    Applicazione della fotoelasticità a riflessione in biomeccanica

    Stato di tensione nel contatto Hertziano

 

Cap. 5. INTERFEROMETRIA OLOGRAFICA

  5.1 RICHIAMI DEL METODO

    Introduzione

  5.2 ESEMPI DI APPLICAZIONI ALLA MECCANICA DELLE STRUTTURE

    Misura di spostamenti in fessure circolari interagenti

    Misura di meati nell'accoppiamento biella manovella

 

 

PARTE II: LA MECCANICA DEI MATERIALI


Cap. 6: EFFETTO DELLE SOLLECITAZIONI SUL COMPORTAMENTO DEL MATERIALE NEL CASO STATICO

  6.1 RICHIAMI DEI PRINCIPALI MECCANISMI FISICI

    Introduzione

    Il legame tra le tensioni e le deformazioni

    Fenomenologia delle superfici nel caso di frattura mista

    Cenni di teoria fisica della tensione di rottura

    Comportamento a frattura

  6.2 APPLICAZIONI ALLA MECCANICA DELLE STRUTTURE

    Richiami sui fattori di concentrazione delle tensioni

    Tensione imposta e deformazione imposta

    La formula approssimata dovuta a Neuber

    Il fattore di effetto di intaglio

    Causa della riduzione del fattore di effetto di intaglio rispetto al fattore di concentrazione delle tensioni

    Coefficiente di supporto e sensibilità all'intaglio

    Il valore medio delle tensioni e delle deformazioni

    Influenza del valore medio delle tensioni sulla fatica uni assiale

    Aspetti microscopici

    Propagazione della cricca di fatica

    Aspetti macroscopici delle superfici di frattura

 

Cap. 7: EFFETTO DELLE SOLLECITAZIONI SUL COMPORTAMENTO DEL MATERIALE NEL CASO DI TENSIONI LOCALI VARIABILI

(Fenomenologia della fatica ad alto numero di cicli)

  7.1 RICHIAMI DEI PRINCIPALI MECCANISMI FISICI

    Introduzione

    Influenza delle tensioni

    Schema della macchina di prova a flessione rotante

    La prova a flessione alterna in un piano assegnato

    La prova a trazione/compressione

    La curva di Wöhler

    La curva in coordinate semilogaritmiche e doppio logaritmiche

  7.2 APPLICAZIONI ALLA MECCANICA DELLE STRUTTURE

 

Cap.8: EFFETTO DELLE SOLLECITAZIONI SUL COMPORTAMENTO DEL MATERIALE NEL CASO DI DEFORMAZIONI LOCALI VARIABILI

(Fenomenologia della fatica oligociclica)

  8.1 RICHIAMI DEI PRINCIPALI MECCANISMI FISICI

    Introduzione

    Legame tra le tensioni e le deformazioni

    Prova ripetuta a tensione imposta e a deformazione imposta

    Simulazione del comportamento ciclico del materiale in campo elasto-plastico

    Simulazione dei fattori di concentrazione

    Simulazione del comportamento a fatica del materiale

    La fatica per carichi di ampiezza variabile

  8.2 APPLICAZIONI ALLA MECCANICA DELLE STRUTTURE

 

Cap. 9: ASPETTI SPERIMENTALI DELLA MECCANICA DELLA FRATTURA (Fenomenologia della frattura lineare elastica)

  9.1 RICHIAMI DEI PRINCIPALI MECCANISMI FISICI

    Introduzione

    La Meccanica della frattura lineare elastica

    Modi di frattura

    Stato piano di tensione e stato piano di deformazione

    Il fattore di intensità degli sforzi

    L'effetto di limitate plasticizzazioni all'apice del difetto

    La rottura fragile

    Influenza della temperatura

    La propagazione stabile del difetto

    Valori sperimentali della tenacità a frattura

  9.2 ESEMPI DI APPLICAZIONI ALLA MECCANICA DELLE STRUTTURE



Metodi didattici

  1. Gli studenti sono divisi in gruppi di lavoro che devono seguire le esercitazioni organizzate presso il Laboratorio del Dipartimento in Via Terracini, 24
  2. Ogni settimana gli studenti devono attivamente partecipare ad un esperimento che viene ripetuto quattro volte per consentire una fruizione corretta da parte di ogni studente.
  3. La conduzione dell'esperimento è obbligatoria per ogni studente che deve preparare un elaborato che raccoglie  i punti salienti e i risultati di ciascun esperimento.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame consta di uno scritto seguito da orale:

   

Prova scritta

    – Esercizi teorico/pratici 

    – Si possono usare libri, dispense e appunti, oltre alla calcolatrice. 

    – Se lo studente sostiene nuovamente lo scritto, si tiene conto dell'ultimo voto conseguito, che sovrascrive i precedenti, siano essi migliori o peggiori.


Per sostenere l'orale e' necessario superare lo scritto:

    – Voto scritto ≥ 18/30: sufficienza piena, orale rapido;

    – Voto scritto ≥ 15/30: ammissione con riserva, orale approfondito.


Prova orale con

    – Domande di teoria (su tutto il programma svolto

    – Discussione relazioni sulle esercitazioni di laboratorio (ciascuno studente deve presentare una stampa cartacea al momento dell'orale). 

    – E ' necessario sostenere l'orale entro 12 mesi da superamento scritto.    Oltre tale termine potra' venire richiesto di sostenere nuovamente lo scritto. 

    – In caso di grave insufficienza all'orale, lo studente dovra' sostenere nuovamente anche la prova scritta. 

    – In caso di insufficienza, lo studente non potra' ri-sostenere l'orale prima di 30 giorni.


Voto finale

    - Tiene conto di scritto (punteggio di partenza), e di orale ( max +/- 3 voti da punteggio scritto).


Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Luca Cristofolini