- Docente: Paolo Zurla
- Crediti formativi: 6
- SSD: SPS/07
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
- Campus: Forli
- Corso: Laurea Specialistica in Criminologia applicata per l'investigazione e la sicurezza (cod. 0466)
Conoscenze e abilità da conseguire
Il corso intende sia trasmettere il lessico, i concetti e i modelli interpretativi che in sociologia si sono progressivamente affermati sul tema del ‘rischio', tanto che oggi si può dire di trovarsi di fronte a una specifica subdisciplina, sia far acquisire la conoscenza dei principali processi che sembrano indurre profonde trasformazioni nella definizione, percezione dei rischi, nonché dei modi di prevenirli, entro la società post-industriale. Le conoscenze e le abilità attese sono molteplici. In primo luogo, l'acquisizione da parte dello studente del lessico e della terminologia specifica di questa nuova branca disciplinare. In secondo luogo, la conoscenza dei più importanti approcci e dei modelli in cui si è cercato di spiegare le caratteristiche più significative del concetto di rischio. In terzo luogo, la capacità di individuare ed analizzare le ragioni di affermazione, diffusione, grado di spendibilità dei diversi approcci, ponendoli anche in relazione alle modalità in cui determinati processi sociali incidono sulla definizione, percezione e prevenzione di rischi specifici.
Contenuti
Negli ultimi decenni, e in particolare negli ultimi anni, si è
registrato sempre più, nelle società occidentali, un diffuso senso
di insicurezza, che spesso diventa una voce significativa delle
agende e dei programmi politici. D'altro canto, a questo senso di
insicurezza sembrano contribuire anche quei discorsi degli
‘esperti' che mettono continuamente in guardia da innumerevoli
rischi derivanti da determinati stili di vita, modelli di sviluppo,
ecc.
Il corso intende analizzare le diverse ipotesi avanzate per
interpretare il diffondersi di sentimenti di insicurezza fra i
diversi gruppi sociali delle società occidentali, in particolare
quella secondo la quale l'aumento di importanza del concetto di
rischio affondi le sue radici nelle profonde trasformazioni legate
al passaggio da una società moderna a una società che può essere
definita come postmoderna, postindustriale, tardomoderna. Tale
società si sarebbe prodotta a partire dall'erosione o dalla
dissoluzione di strutture e istituzioni sociali, economiche e
politiche tipicamente moderne – non più in grado quindi di
garantire sicurezze e punti di riferimento a tutti, ovunque e in
ogni momento della vita – e sarebbe intrinsecamente caratterizzata
da un'incertezza diffusa legata ai fenomeni
dell'individualizzazione e della decollettivizzazione, alla
frammentazione culturale, all'aumento della complessità,
all'istituzionalizzazione della flessibilità, al progressivo
indebolimento di quei meccanismi di ‘assicurazione' sviluppatisi
nel corso della modernità, dei quali i sistemi di welfare
rappresentano forse l'esempio più classico.
In quest'ottica, si rende dunque necessario un approccio
sociologico al concetto di rischio, mirante non solo a comprenderne
i meccanismi di definizione, selezione, percezione,
rappresentazione, prevenzione, ma anche a correlarli e a ricondurli
ai più ampi processi di trasformazione che la società sperimenta o
ha sperimentato recentemente.
Il corso propone quindi un percorso di approfondimento articolato
nelle seguenti tappe:
1) un excursus storico sulle trasformazioni subite dal concetto di
rischio nel passaggio dal mondo pre-moderno a quello moderno, e poi
a quello post- o tardo-moderno;
2) la presentazione delle principali ipotesi interpretative
avanzate dalla sociologia per spiegare i cambiamenti sociali degli
ultimi decenni, da diversi autori ricondotti all'emergere di una
società individualizzata e decollettivizzata, a causa anche di quel
processo di erosione sperimentato da strutture e istituzioni
sociali, economiche e politiche tipicamente moderne, già richiamato
in precedenza;
3) la presentazione, l'analisi e la discussione dei principali
approcci al rischio:
- la prospettiva tecnico-scientifica
- l'approccio cognitivista
- l'approccio struttural-funzionalista (M. Douglas)
- l'approccio strutturalista critico (U. Beck, A. Giddens),
- la prospettiva post-strutturalista (basata in gran parte sul
lavoro di M. Foucault)
- altri approcci, quali quello fenomenologico o quello
psicanalitico (J. Kristeva e E. Grosz)
3) l'individuazione delle aree e dei temi in cui le società
tardo-moderne più si mostrano sensibili ai rischi, e la discussione
delle possibili politiche di gestione e controllo di tali rischio,
ponendo particolare attenzione a:
i rischi ambientali
i rischi legati allo stile di vita
i rischi sanitari
i rischi relazionali
i rischi economici
i rischi della criminalità
Testi/Bibliografia
D. Lupton, Il rischio. Percezioni, simboli, culture , il Mulino, Bologna, 2003.
R. Castel, L'insicurezza sociale. Che cosa significa essere protetti? , Einaudi, Torino, 2004.
T. Pitch, “Sono possibili politiche democratiche per la sicurezza?”, Rassegna italiana di sociologia , a. XLII, n. 1, 2001.
I. Diamanti, F. Bordignon, “Sicurezza e opinione pubblica in
Italia”, Rassegna italiana di sociologia , a. XLII, n. 1,
2001.
Metodi didattici
Il corso accentuerà l'attenzione verso l'apparato definitorio-concettuale delle sociologia del rischio, in modo da promuovere l'acquisizione sia della prospettiva disciplinare sia del codice che essa adotta nell'organizzare i propri contenuti. Durante le lezioni verranno utilizzati materiali didattici multimediali e materiali empirici, rintracciati anche in Internet, con l'obiettivo di introdurre gli studenti all'utilizzo di dati e riscontri di natura empirico-documentale.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
L'esame si svolgerà in forma orale. Durante il corso, sarà incentivata la partecipazione attiva dello studente all'attività didattica, attraverso la possibile assegnazione di brevi ricerche ed elaborati sui temi oggetto del corso, in particolar modo per quanto riguarda il reperimento di ricerche empiriche e dati statistici, nonché l'analisi di strategie comunicative relativi ai rischi rispetto ai quali i diversi gruppi sociali delle società occidentali si mostrano più sensibile.
Strumenti a supporto della didattica
Videoproiettore, lavagna luminosa, PC.
Orario di ricevimento
Consulta il sito web di Paolo Zurla