SoBigData: Strenghtening the Italian Research Infrastructure for Social Mining and Big Data Analytics

Il progetto è finalizzato al rafforzamento del nodo italiano dell’infrastruttura di ricerca europea sull’analisi dati e il social mining denominata "SoBigData.it".

Foto persone per strada per progetto SoBigData IR PNRR_307x238Area di intervento PNRR: Missione 4 - Istruzione e Ricerca

Componente: 2 - Dalla ricerca all’impresa

Investimento: 3.1 - Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione

Durata: il progetto terminerà in data 31/10/2025

Quota di finanziamento totale del progetto: € 19.998.550

Proponente: Consiglio Nazionale delle Ricerche

Per comprendere la complessità della società contemporanea globalmente connessa

Il progetto nasce per raccogliere le competenze multidisciplinari sull’uso di big data, del social mining e dell'intelligenza artificiale, e nello specifico ha lo scopo di potenziare l’infrastruttura di ricerca SoBigData a coordinamento italiano, con l’obiettivo di promuovere, facilitare la ricerca e l’innovazione interdisciplinare sui molteplici aspetti della complessità sociale combinando approcci basati su dati e modelli.
Per social mining si intende una nuova scienza dei dati in grado di misurare e, in prospettiva, prevedere crisi economiche, epidemie e pandemie, diffusione di opinioni, distribuzione delle risorse economiche o energetiche, bisogni di mobilità.
In particolare, il potenziamento riguarderà:

  • l'aspetto tecnologico, potenziando e creando nuovi nodi computazionali italiani distribuiti sul territorio con tecnologie centralizzate e di networking
  • l’aspetto scientifico, potenziando e creando nuovi laboratori virtuali dove esplorare specifici aspetti della società attraverso la data science
  • l’aspetto Etico, promuovendo la nuova generazione di “responsible data scientists” con interventi verso il settore accademico e industriale (fornendo consulenze etico legali e di trasferimento tecnologico)
  • la Creazione di servizi DIGIT per comunità multidisciplinari sfruttando la ricerca prodotta nei laboratori virtuali e le nuove risorse computazionali e tecnologiche

Struttura del progetto e partecipazione

Composizione del Consorzio

  • Consiglio Nazionale delle Ricerche
  • Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
  • Università di Pisa
  • Scuola Superiore Sant'Anna
  • Scuola Normale Superiore
  • Scuola IMT Alti Studi Lucca
  • Università degli studi dell'Aquila
  • Università di Roma "La Sapienza"
  • Università di Genova
  • Università degli studi di Palermo
  • Università di Catania

Ambiti di azione

Le attività di intervento sono organizzate in WorkPackages e sono:

  • WP1 - Potenziamento della Struttura Digitale di Base
  • WP2 - Laboratori Virtuali di Ricerca
  • WP3 - Fornitura di Accesso
  • WP4 - Comunicazione e Sostenibilità
  • WP5 – Responsible Data Science e formazione
  • WP6 - Servizi di Infrastruttura
  • WP7 – Management

Le persone nel progetto

Le persone dell'Università di Bologna

Referente scientifico 

Prof. Paolo Bellavista

Le persone assunte sui fondi del progetto

Personale ricercatore

Riccardo Venanzi

Dipartimenti coinvolti  

  • Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria — DISI
  • Dipartimento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione "Guglielmo Marconi" — DEI

Il ruolo dell'Università di Bologna

Le attività del Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria (DISI) e del Dipartimento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione (DEI) riguarderanno diversi ambiti, dal machine learning distribuito al federated unlearning, dalla gestione di collegamenti radio alla gestione ottimizzata di risorse virtualizzate su infrastrutture 5G, in diversi domini applicativi nell'area dell'Industrial Internet of Things.
Ad esempio, i ricercatori dell’Università di Bologna concepiranno e implementeranno nel software O-RAN algoritmi finalizzati al miglioramento delle prestazioni della rete 5G, al risparmio energetico e alla gestione efficiente e proattiva della mobilità di utenti/dispositivi, anche per rispettare requisiti di ultra low latency. Queste attività, condotte anche nell’ambito di una collaborazione con la Northeastern University di Boston, sono orientate al design e alla sperimentazione della futura generazione di reti cellulari (6G) e vedrà la sintesi AI-oriented delle tecniche proprie della ricerca scientifica nel mondo dell'informatica e delle telecomunicazioni.

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