Le tre nuove varietà sono il risultato di un programma di miglioramento genetico durato oltre 20 anni. Realizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Alma Mater, con la collaborazione, dal 2007, del Consorzio Italiano Vivaisti di Ferrara, il programma puntava ad ottenere caratteri migliorativi in termini di qualità del frutto e standard di presentazione, resistenza alle malattie ed un ampio calendario di maturazione.
I risultati sono stati pienamente raggiunti. "Cercavamo piante capaci di produrre frutti di qualità superiore e ci siamo riusciti” racconta Stefano Musacchi, padre delle nuove varietà, attualmente alla Washington State University. Due delle tre varietà portano i nomi di moglie e figlia del professore, mentre la terza porta il nome della figlia di Vincenzo Ancarani, analogamente coinvolto nella ricerca. Una tradizione quella dell'Università di Bologna di dedicare le nuove varietà vegetali a persone care dei ricercatori.
Attualmente la pericoltura commerciale è dominata da un numero limitatissimo di pere: William, la prima a maturare, Abate Fetel e Kaiser, che maturano successivamente. Individuare nuove varietà è un percorso molto lungo. Per le tre pere dell’Ateneo, le ricerche sono iniziate nel 1998 e dopo quasi 400 selezioni iniziali di pero si è giunti al risultato desiderato. Le nuove varietà dell’Ateneo si distinguono per la loro maturazione precoce (fino a due settimane prima della William per PE1UNIBO e PE2UNIBO) ed intermedia (PE3UNIBO), per la buona o ottima produttività (tutte), per una polpa dolce (PE1UNIBO), equilibrata, (acidità percepibile per PE2UNIBO e PE3NIBO), aromatica e e di buon sapore (tutte) e per una buona conservabilità (fino a sei mesi in frigoconservazione). Due delle tre varietà presentano inoltre una certa resistenza al colpo di fuoco batterico.
Ciascuna varietà associa al marcio commercialeTM una denominazione varietale*: “PE1UNIBO* Lucy SweetTM”, “PE2UNIBO* Early GiuliaTM” e “PE3UNIBO* Debby GreenTM”. Le tre nuove varietà di pero sono state presentate ufficialmente dall'Università di Bologna all'ultima edizione di Interpoma, la fiera internazionale biennale dedicata al settore della melicoltura. Il prossimo passo dell’Ateneo sarà cercare aziende vivaistiche interessate a investire nelle nuove varietà, in modo da poterle presto portare sulle tavole dei consumatori.
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