Funzione in un contesto di lavoro
Ai fini occupazionali l'art. 29 del D. Lgs. 24.1.2004 n.42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) fa espresso riferimento al fatto che, oltre alla figura del restauratore dei beni culturali per la cui formazione è stata recentemente istituita una Classe di laurea magistrale a ciclo unico, siano previste altre figure professionali relative ad attività complementari al restauro e conservazione dei beni culturali. All'interno di tale attività complementari si colloca
la qualifica del conservation scientist o Funzionario Diagnosta una figura professionale, peraltro recentemente istituita dal MIBAC ed al cui ruolo si accede con il possesso della laurea magistrale di Classe 11 (Circolare n.81 del MIBAC del 16.3.2009, protocollo. n.9384).
La figura professionale:
- progettista di interventi di diagnostica con individuazione di metodi, materiali, misure e tecniche per il recupero, la conservazione e il restauro dei beni culturali;
- progettista per l'intervento conservativo e di restauro sul bene culturale, anche al fine di facilitarne la leggibilità, la fruizione e la conoscenza;
- progettista di protocolli di diagnostica per la conservazione dei beni culturali;
- responsabile direttivo per i progetti di diagnostica e/o di conservazione dei beni culturali;
- progettista per la realizzazione di sistemi informativi per il trattamento dei dati relativi ai beni culturali;
- svolge attività di consulenza da libero professionista o da dipendente presso aziende ed organizzazioni professionali preposte alla conservazione, gestione e tutela dei beni culturali, nonché presso enti locali ed istituzioni specifiche, quali soprintendenze, musei, archivi, biblioteche ed istituti di ricerca in conservazione e restauro pubblici e privati;
- svolge attività rivolta, nel contesto più ampio delle proprie responsabilità di progettazione ed implementazione di progetti di restauro, all'individuazione, esecuzione e valutazione critica di metodologie diagnostiche applicate alla comprensione delle proprietà, costituzione materica, degrado, tecniche di produzione antica dei beni culturali e sviluppo di nuovi materiali e metodi di trattamento.
Competenze associate alla funzione
Il laureato magistrale:
• sa usare ed applicare al campo della conservazione dei beni culturali, tecniche e strumentazioni analitiche anche complesse di diagnostica di tipo chimico, fisico, mineralogico e biologico;
• è in grado di operare con conoscenze di tipo specialistico all'interno di istituzioni pubbliche e private preposte alla tutela del patrimonio culturale e nelle istituzioni italiane ed internazionali di ricerca nel settore della conservazione e restauro;
• è capace di progettare, monitorare e verificare, con l'uso di strumentazioni analitiche anche complesse, interventi di restauro, conoscere le caratteristiche strutturali del bene in esame, nonché le caratteristiche e le proprietà dei materiali che lo compongono;
• è in grado di eseguire analisi diagnostiche specialistiche su materiali, anche in contesti non propriamente legati ai beni culturali;
• sa utilizzare sistemi informatici per la gestione, elaborazione dei dati analitici e documentazione dello stato di conservazione e degli interventi eseguiti.
Le attività didattiche e di laboratorio specialistico preferenzialmente indirizzate a studi di caso (case-study oriented) nonché l'attività svolta nel corso della preparazione del progetto di tesi finale e l'implementazione della medesima, che potrà essere svolta anche presso istituti di ricerca e conservazione dei beni culturali sia pubblici che privati, consentono ai laureati di essere a diretto contatto con le altre professionalità coinvolte e sviluppare e sostenere argomentazioni atte a risolvere concrete problematiche di conservazione e restauro (problem solving oriented).
Il raggiungimento delle capacità sopraelencate avviene tramite la riflessione critica sui testi proposti per lo studio individuale sollecitata dalle attività in aula, lo studio di casi di ricerca e di applicazione mostrati dai docenti, lo svolgimento di esercitazioni pratiche di laboratorio, ricerca bibliografica e sul campo, svolgimento di progetti individuali e/o di gruppo previsti in particolare nell'ambito dei seguenti settori disciplinari di base e caratterizzanti: chimico, fisico, biologico, mineralogico, informatico e storico-artistico oltre che in occasione della preparazione della prova finale.
La verifica del raggiungimento delle sopraelencate capacità avviene attraverso esami sia scritti che orali, relazioni ed esercitazioni di laboratorio che prevedono lo svolgimento di specifici compiti in cui lo studente dimostra la padronanza di strumenti, metodologie e autonomia critica.
Sbocchi occupazionali
- Università ed Enti di Ricerca pubblici e privati
- Istituzioni del Ministero dei Beni ed Attività Culturali (MIBAC) preposti alla tutela dei Beni Culturali (soprintendenze, musei, biblioteche, archivi, ecc.)
- Laboratori di restauro
- Aziende ed organizzazioni professionali operanti nel settore della diagnostica, conservazione e restauro dei beni culturali.