1. La valutazione e l'utilizzo di sostanza organica proveniente
da riciclaggio di rifiuti domestici e scarti dei processi
agro-industriali per il miglioramento della fertilità chimica,
fisica e biologica del terreno, in relazione alle esigenze
nutrizionali delle colture arboree 2. Architettura, morfologia e
fisiologia dell'apparato radicale, epoca di sviluppo, durata dello
sviluppo primario, turnover delle radici nelle colture arboree in
rapporto alle tecniche di conduzione del frutteto 3. Studio delle
cause della clorosi ferrica nelle colture arboree e messa a punto
di metodi sostenibili per la prevenzione e la cura 4. Valutazione
ed utilizzo di prodotti naturali ed estratti vegetali (provenienti
da melia, amaranto, equiseto, ortica, Brassicacee ecc.) nella
gestione delle piante arboree. 5. Sviluppo di strategie di
fertilizzazione, irrigazione e tecniche di allevamento del noce e
del melograno, aspetti agronomici e composizione chimica del
frutto. 6. la ripartizione del carbonio nell'albero e i rapporti di
competizione reciproci tra i poli di accumulo. 7. mezzi agronomici
per il controllo della maculatura bruna del pero. 8. L'accumulo di
rame nel terreno, effetti sulla fertilità del terreno e sulla
fisiologia dell'albero. 9. Utilizzo di biochar nella gestione del
frutteto.
La gestione sostenibile del frutteto impone il ricorso a
prodotti fertilizzanti organici alternativi rispetto ai
tradizionali concimi chimici, nel contempo i terreni della regione,
risultano spesso carenti di sostanza organica. Il ricorso ad
ammendanti compostati provenienti da diverse matrici, per lo più
prodotti di riciclaggio di processi agro-industriali o di utenze
domestiche, può rivelarsi un valido strumento per apportare
sostanza organica al suolo al fine di migliorare la fertilità
fisica, chimica e biologica del terreno e favorire un buono
sviluppo dell'appartato radicale. L'influenza delle concimazioni
organiche sulla fertilità del suolo, l'interazione pianta-terreno
ed in particolare le reazioni biochimiche e fisiologiche della
radice saranno studiate nell'ottica di massimizzare la produttività
degli alberi e la qualità dei frutti.
Lo sviluppo delle radici è fortemente influenzato dalla
struttura e dallo stato idrico del terreno, dalle concimazioni,
dalle pratiche colturali e dalle condizioni ambientali. La
mineralizzazione della matrice organica non è facilmente
pronosticabile con il risultato che spesso si riscontrano elevate
concentrazioni di azoto nitrico che possono costituire un rischio
di inquinamento delle falde acquifere. L'obiettivo della ricerca è
quello di valutare l'effetto di alcune pratiche agronomiche quali
la concimazione, l'irrigazione, la conduzione del suolo sullo
sviluppo radicale, la vita media della radice primaria, la
percentuale di radice che suberifica e che invece degenera
apportando sostanza organica, nell'ottica di massimizzare la
produttività degli alberi, la qualità e la conservabilità dei
frutti.
La clorosi ferrica è la più importante fisiopatia di molte
specie da frutto (actinidia, agrumi, pero, pesco, vite) e si
manifesta con scolorimenti delle aree internervali delle pagine
fogliari delle foglie più giovani, mentre in prossimità delle
nervature permane la colorazione verde. La produzione può essere
fortemente ridotta. Le cause della clorosi ferrica sono da
ricercare nella scarsa disponibilità del Fe che pur abbondante,
precipita e non è disponibile per l'assorbimento radicale. Il
sistema più efficace di controllo della clorosi è il ricorso a
formulati a base di chelati di Fe sintetici per via radicale o
fogliare, i quali però presentano un significativo impatto
ambientale. L'esigenza di ridurre il potenziale rischio inquinante
ha promosso lo studio di metodi alternativi quali l'impiego di
sostanza organica, il ricorso all'inerbimento con graminacee,
l'utilizzo di vivianite sintetica, l'utilizzo di estratti
vegetali.
Derivati della famiglia delle Meliacee (es Melia
azedarach e Azadiractha indica) sono utilizzate al fine di
valutare i meccanismi dell'effetto starter (priming effect) della
sostanza organica esogena sulla biomassa microbica, l'evoluzione di
N e C, attraverso l'uso di isotopi stabili 15N e 13C. Allo stesso
tempo si valuta l'effetto di alcuni preparati commerciali a base di
trichoderma e funghi micorrizici nel prevenire l'insorgenza
del marciume radicale del pesco (Armillaria mellea), tipica
malattia da reimpianto. Contemporaneamente si valuta l'effetto di
derivati delle brassicacee (es. senape bianca e nera) nel
contenimento del patogeno, sulla base della produzione di
glucosinolati, in gradio di produrre isotiocianati in presenza di
umidità e dell'enzima mirosinasi.
La produzione di noci e melagrane in Italia e nell'UE è
fortemente deficitaria. La ricerca mira a promuovere l'acquisizione
di conoscenze tecniche e scientifiche necessarie per sostenere la
diffusione della coltura del noce e del melograno da frutto in
Emilia-Romagna, zona particolarmente vocata da un punto di vista
pedoclimatico, e ottenere un prodotto di elevate qualità
organolettiche, alto valore nutrizionale e privo di residui
antiparassitari mediante tecniche agronomiche (potatura,
fertilizzazione, irrigazione) ecocompatibili.
Il frequente ricorso a fungicidi cuprici, in particolare in
pericoltura e viticoltura, ha determinato, nel corso del tempo, un
aumento del rame (Cu) nello strato di suolo maggiormente esplorato
dalle radici. Elevate concentrazioni di Cu nel suolo possono
risultare pericolose per il normale sviluppo vegeto-produttivo
delle colture, a causa della tossicità di questo elemento nei
confronti della flora e della fauna. Per questo si è studiato
l'impatto di dosi crescenti di Cu sullo sviluppo di pero, vite e
sulla fertilità biologica dei diversi suoli della Regione.
Il controllo di alcune patologie come ad esempio la maculatura
bruna può essere condotto attraverso una corretta somministrazione
di calcio al frutto, in particolare in Abate Fetel, varietà tra le
più pregiate e sensibili al fungo (Stemphylium vesicarium). Per
tale motivo si cerca di studiare le interazioni tra la
concentrazione di Ca nel suolo, nella pianta, nel frutto e lo
sviluppo della malattia su foglie e frutti.